Pace fiscale: un condono a quattro vie

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-12

Il piano prevede un intervento ampio che, oltre alle cartelle esattoriali, abbracci anche la fase ante-accertamento, quella delle “liti potenziali” e infine il contenzioso tributario in tutti e tre i gradi di giudizio

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Il Sole 24 Ore fa sapere oggi che la pace fiscale con cui la Lega e il MoVimento 5 Stelle vogliono reperire risorse per riforme come la flat tax e il reddito di cittadinanza sarà a più livelli. Il piano prevede un intervento ampio che, oltre alle cartelle esattoriali, abbracci anche la fase ante-accertamento, quella delle “liti potenziali” e infine il contenzioso tributario in tutti e tre i gradi di giudizio. Spiega il quotidiano di Confindustria:

Sul gettito potenziale che potranno assicurare le quattro strade della pace fiscale le stime sono ancora in corso e variano a seconda dei dettagli tecnici e delle differenti formule a cui i contribuenti vorranno aderire. Nei giorni scorsi si è parlato di un gettito potenziale di 3,5 miliardi, ma che allo stato non terrebbe conto, a esempio, della nuova edizione della rottamazione delle cartelle su cui ogni decisione è rinviata in attesa della chiusura dell’attuale definizione agevolata (l’ultima rata della rottamazione-bis scade il 28 febbraio 2019).

L’operazione pace fiscale, dunque, partirà solo dal 2019 con manovra e decreto fiscale collegato. Il primo step riguarderebbe il “pre-accertamento”, ossia quando il contribuente sa che può aver sbagliato l’adempimento o sa di aver evaso e decide di mettersi in regola. Per farlo potrà versare il 15% (pari all’aliquota della Flat tax) sulla parte incrementale delle imposte dirette dovute, nonché l’Iva. Quest’ultima, infatti, dovrà essere sempre pagata in quanto l’Europa, come già accaduto in passato, potrebbe condannare l’Italia per il mancato incasso di un’imposta comune.

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I risultati del recupero dell’evasione (Corriere della Sera, 16 giugno 2018)

Lo strumento per regolarizzare la posizione è quello del ravvedimento operoso, che di fatto lascia aperta agli uffici finanziari la strada a un possibile accertamento nel caso in cui la posizione del contribuente sia più “pesante”. La seconda fase della pace fiscale coinvolgerebbe le cosiddette “liti potenziali”, dai processi verbali di constatazione emessi dalle Fiamme Gialle agli avvisi di accertamento. In questo caso il contribuente si vedrebbe riconoscere la cancellazione di sanzioni e interessi. Per chiudere la sua posizione scatterebbe l’accertamento con adesione e in contraddittorio si potrà chiudere la querelle.

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Le imposte evase e il tasso di evasione (La Repubblica, 21 giugno 2018)

E il contenzioso?

La Lega, prevede una riedizione – rivista e corretta – della rottamazione delle liti tributarie. In tutti e tre i gradi di giudizio, che si vinca o si perda, la costante è che chi aderisce non verserà sanzioni e interessi. In aggiunta ed Europa permettendo, soprattutto per rendere questa volta appetibile la procedura, si punta a modulare uno sconto forfettario delle somme dovute tenendo conto anche della pronuncia del giudice. In primo grado se il contribuente ha vinto e vuole evitare l’appello potrà chiudere con il 50% della pretesa erariale. Lo sconto aumenterà nei due gradi successivi anche fino all’80%: se il contribuente vince anche in Commissione regionale e aspetta la Cassazione sarà sufficiente versare solo il 20% di quanto chiesto dal Fisco.

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