Orsini sull’Ucraina: “È uno Stato fagocitato dalla Nato, in bancarotta, senza soldi né soldati”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-12

Ecco cosa ha detto il professore di sociologia del terrorismo internazionale Alessandro Orsini ospite a Cartabianca da Bianca Berlinguer su Rai 3

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Ad allertare sulla possibile escalation nucleare russa è stato ieri il professore di sociologia del terrorismo internazionale Alessandro Orsini che, ospite a Cartabianca da Bianca Berlinguer su Rai 3, ha detto: “Questa è una guerra tra la Russia e 31 Paesi. La Russia è spaventosamente potente perché è contro i 30 Paesi della Nato più l’Ucraina. La Russia non sta usando tutto il suo potenziale, sta combattendo con le mani legate”. Poi, in riferimento agli 84 missili lanciati l’altro ieri da Mosca sulle città ucraine come rappresaglia a seguito di quanto avvenuto sabato scorso sul ponte di Kerch, in Crimea, Orsini ha detto: “I bombardamenti russi sono un vero e proprio crimine nei confronti della popolazione civile ucraina. Purtroppo si sono poste le condizioni di base per il lancio dell’arma nucleare tattica”.

“La situazione è sempre più tragica rispetto alla settimana scorsa. Si sono poste le tre condizioni necessarie per il lancio dell’arma nucleare, ancorché insufficienti – ha spiegato Orsini – La prima condizione di base è militare, con il trasferimento delle testate nucleari tattiche al confine dell’Ucraina e pare che il trasloco sia stato effettuato. La seconda condizione è giuridica: Putin deve creare un quadro per giustificare l’uso dell’arma nucleare. La dottrina russa prevede che l’arma possa essere utilizzata per difendere il territorio nazionale, con il referendum farsesco la Russia ha annesso 4 regioni ucraine e ha creato un quadro normativo per giustificare un’offensiva nucleare. La terza condizione è di psicologia di massa, Putin deve creare un consenso emozionale attorno all’uso dell’arma nucleare”.

Poi, riguardo all’entusiasmo relativo a una presunta vittoria ucraina sulla Russia, Orsini ha precisato: “Questo gonfiarsi il petto ‘la Russia è stata sconfitta dall’Ucraina’, ma di che cosa parliamo? Di uno Stato che è in bancarotta, non ha soldi per pagare i soldati, non ha armi”. Insomma: per Orsini se Kiev è ancora in campo è solo grazie all’aiuto della Nato. “Questo – ha spiegato il professore – conferma la denuncia della Russia, che ha sempre detto che la Nato stava fagocitando l’Ucraina. Noi stiamo trattando l’Ucraina come un membro della Nato, perché stiamo applicando l’articolo 5. I fatti dimostrano che quando la Russia diceva ‘la Nato sta entrando in Ucraina e la sta assorbendo’ la denuncia era fondata”.

 

 

Orsini su Zelensky: “Lui è radicale perché glielo consentiamo. In questo momento non vedo colombe”

Per liberarsi dei ricatti di Putin e del terrore del ricorso all’atomica, secondo Orsini basterebbe agire sul presidente ucraino Zelensky per renderlo più moderato. Il professore ha spiegato: “Zelensky è radicale perché noi glielo consentiamo, noi diamo a Ucraina soldi e armi, Basterebbe poco a Biden per ottenere dal presidente ucraino un atteggiamento più moderato. Io in questo momento non vedo colombe”.

Da qui, la replica del giornalista del Corriere della Sera Federico Rampini: “Gli Stati Uniti di Biden sono sempre un passo indietro rispetto a quello che Zelensky chiede e desidera. Anche in America ci sono mille incertezze su come uscire da questa guerra”. Mentre a sposare il punto di vista di Orsini è stata la penna del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi, che ha sottolineato: “Otto mesi dopo l’inizio della guerra siamo sicuri che la strategia giusta sia rifornire sempre più di armi l’Ucraina? Non mi sembra abbia portato grandi risultati. Intanto Zelensky sta chiedendo di rifornirlo sempre di più e di non dialogare con Putin”.

 

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