Economia
OREF: perché la bocciatura del bilancio della Giunta Raggi è un disastro per Mazzillo e la sindaca
Alessandro D'Amato 20/12/2016
L’Organismo di revisione economico finanziaria del Campidoglio boccia il bilancio presentato dall’assessore Mazzillo. Il bilancio deve, dunque, ricominciare da capo il suo iter e probabilmente non potrà essere approvato entro il termine entro il 31 dicembre EDIT: La risposta di Andrea Mazzillo
Chissà Marcello Minenna quante risate si starà facendo. L’OREF, ovvero l’Organismo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, ha bocciato il bilancio per il 2017 presentato dalla Giunta Raggi e segnatamente dall’assessore al bilancio Andrea Mazzillo. Con questa decisione l’iter deve ripartire da capo e il rischio è che si vada all’esercizio provvisorio. Il primo vero atto politico della Giunta viene così bocciato da un’autorità terza.
Il bilancio dei 5 Stelle a Roma bocciato insieme all’assessore
L’Organo di Revisione “ritiene non sufficienti gli spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell’equilibrio finanziario in relazione alle necessità che potrebbero rivelarsi rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, alle passività potenziali comunque presenti e a tutte le criticità evidenziate nel presente parere ed esprime parere non favorevole, sulla proposta di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019 e relativi allegati”, si legge nel testo del parere al Bilancio capitolino licenziato dall’OREF, che boccia il previsionale della Giunta Raggi. Il bilancio deve, dunque, ricominciare da capo il suo iter e probabilmente non potrà essere approvato entro il termine entro il 31 dicembre. E ancora: “L’Amministrazione pur esprimendo nei documenti programmatici l’eventualità che il saldo di finanza pubblica possa non essere rispettato, non ha tuttavia previsto gli interventi correttivi necessari ed indispensabili per la salvaguardia degli equilibri di bilancio“. Al parere dell’OREF era dovuta l’improvvisa scomparsa dei 5 Stelle dall’Aula Capitolina oggi che si doveva discutere proprio del bilancio: nessun consigliere e nemmeno il presidente si sono fatti vedere in Aula Capitolina per oltre due ore a causa del documento. i revisori dei conti dell’Oref, nella relazione sull’assestamento di bilancio dello scorso luglio, avevano prescritto all’amministrazione capitolina «il rispetto del piano di riequilibrio», per il quale «appare indispensabile la dismissione» delle partecipate di secondo livello e «la razionalizzazione delle società rientranti nel perimetro di Roma Capitale». Ma l’amministrazione pentastellata,in questi mesi, è sembrata orientarsi in senso opposto, con l’assessora all’Ambiente Paola Muraro che nelle scorse settimane aveva proposto di assumere tutti i dipendenti di Roma Multiservizi, l’azienda di servizi integrati (in parte di proprietà di privati) di cui l ’Ama possiede la maggioranza del capitale sociale. Questo aveva portato alla parziale marcia indietro di Colomban e allo scoppio della protesta dei lavoratori dell’azienda.
Le ultime relazioni dell’OREF disponibili sul sito del comune sono due: la prima è relativa al 2013-2015 e riporta parere favorevole, la seconda è relativa al 2014-2016 aveva presentato un parere con riserva ed eccezioni e rilievi chiedendo l’adozione di provvedimenti per cancellare le riserve.
Bilancio Giunta Raggi: i dettagli
Sebbene “l’obiettivo del pareggio di bilancio sia conseguibile, si ritiene che esso sia stato raggiunto anche grazie sulla base di previsioni di entrate non strutturali (es. concessioni edilizie, contravvenzioni, recupero evasione tributaria, ecc.), e sulla base di “una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio”, scrive ancora l’ente nelle conclusioni del parere sul bilancio capitolino. “Riguardo le entrate non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero dell’entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente come già raccomandato da questo Collegio. Inoltre non trovano riscontro le raccomandazioni del MEF e le previsioni del piano di rientro in riferimento alla razionalizzazione e/o alienazione delle partecipazioni in società che non svolgono attività per il raggiungimento di fini istituzionali dell’Ente”. L’OREF segnala inoltre “una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dalla gestione del contenzioso in essere, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate; dalle passività potenziali relative alle garanzie rilasciate da Roma Capitale in relazione all’operazione “punti verde qualità”, dalla realizzazione della linea metropolitana C e dell’ammodernamento di quelle esistenti; dalle passività potenziali inerenti le problematiche curate dal dipartimento politiche sociali; dal contenzioso relativo al CCNL per i dipendenti di Roma TPL, dal contenzioso relativo alle problematiche delle acquisizioni sananti e dalle criticità riscontrate con la gestione commissariale”.
E ancora: “Riguardo le spese del personale si ribadisce Ia necessità della sottoscrizione di un nuovo contratto decentrato, del rispetto delle procedure e delle formalità riguardo alle assunzioni, all’utilizzo del salario accessorio ed alla riduzione della spesa complessiva”, dice l’Oref nelle osservazioni e raccomandazioni allegate al parere sul bilancio del Campidoglio. L’Oref, inoltre, “facendo propri i rilievi e le criticità rilevate nella verifica amministrativo-contabile del MEF Rif. S.I. 2454N del 2014, ribadisce l’obbligo di adempiere al puntuale rispetto delle procedure e delle formalità riguardo l’assunzione del personale, le progressioni e le erogazioni delle varie indennità al fine di evitare oltre al danno erariale la ripetizione delle somme a danno del personale dipendente”. Il Documento unico di programmazione (DUP) contenuto nel bilancio di previsione del Campidoglio, poi, “pur mostrando una tendenza verso politiche di contenimento della spesa, tuttavia non evidenzia in modo esaustivo gli obiettivi di gestione, nei quali si declinano politiche, programmi e progetti dell’ente rilevabili nel breve periodo, in termini di efficacia ed efficienza”. Inoltre nello stesso “non sono espresse le politiche da adottare circa il recupero delle entrate, più volte oggetto di raccomandazione dei Revisori e che costituisce uno degli aspetti più drammatici e critici di Roma Capitale”. Pertanto, il Collegio “prescrive l’integrazione del Dup, in particolare nella sezione operativa, specificando in modo puntuale gli obiettivi, i contenuti dei programmi e le modalità di attuazione”.
La sindaca informa: il silenzio del MoVimento 5 Stelle
“Ulteriori risparmi derivanti dalla razionalizzazione della spesa non appaiono possibili se non a danno della qualità dei servizi erogati dall’Ente ai cittadini. Gli utilizzi delle risorse in conto capitale, oneri concessori, per la spesa corrente, ancorché previsti dalla legge finanziaria 2017, determineranno comunque una contrazione degli interventi di investimento necessari invece al mantenimento del patrimonio dell’Ente”, dice ancora l’OREF. Infine l’Oref, pur esprimendo parere contrario, si legge nelle conclusioni del parere sul Bilancio del Campidoglio, valuta “positivamente la politica di bilancio ispirata a principi di prudenza adottata dall’ente per gli esercizi 2017-2019”. Soltanto il presidente del consiglio comunale Marcello De Vito si è presentato per dare la notizia della bocciatura e per convocare una capigruppo per rifare l’agenda delle sedute. Per il resto si registra un clamoroso silenzio su tutte le pagine Facebook dei consiglieri a 5 Stelle romani. Strano: sarebbe stato interessante sapere a chi avrebbero tentato di dare la colpa nell’occasione.
Le opposizioni vanno all’attacco: “È un atto incredibile, non c’è mai stato un parere negativo dell’Oref. Se i Cinque Stelle non sono in grado di governare ne devono prendere atto, fare un passo indietro e dare di nuovo la parola ai romani, loro che davano lezioni di amministrazione a tutte le amministrazioni precedenti”, dice il capogruppo di Fdi-An, Fabrizio Ghera, a margine della seduta. «Per la prima volta l’organo di revisione rende un parere negativo, confermando così tutte le perplessità che avevamo manifestato rispetto a un documento approssimativo, privo di prospettiva, scritto senza tener conto delle reali esigenze della città e dei territori. Un nuovo fallimento per questa Giunta, un altro grande problema per Roma», dice Sabrina Alfonsi (PD), presidente del I Municipio. Stefano Fassina invece chiede a Grillo di staccare la spina: “Io chiedo a Beppe Grillo di mettersi una mano sulla coscienza e ricordarsi che c’è un città che va amministrata, di verificare se hanno le condizioni politiche e amministrative per andare avanti. A me pare che le condizioni siano davvero scarse”. D’altro canto la stessa Raggi spiegava in un video qualche tempo fa che l’OREF «è un organo indipendente, che noi dovremmo ascoltare molto attentamente». Buon ascolto, assessore Mazzillo.
EDIT: Il capo della maggioranza M5S in Campidoglio Paolo Ferrara finalmente riemerge dal buio per dichiarare che:
In realtà, come l’OREF ha spiegato, il Campidoglio ha un piano di rientro dai debiti e i punti di criticità che l’Organismo ha segnalato riguardano la gestione del bilancio da parte dei 5 Stelle. Ferrara però è convinto che tutto si risolverà:
I tempi tecnici ci sono, in effetti. Ma bisogna riscriverlo da capo. Senza prendersela con gli altri, perché questa scusa ormai non vale più.
EDIT2: Sulla sua pagina Facebook Andrea Mazzillo pubblica una lunga replica, in molti punti interessante:
Pur “valutando positivamente la politica di bilancio ispirata a principi di prudenza adottata dall’ente”, l’Organo di revisione finanziaria del Campidoglio (Oref), ha dato parere non favorevole allo schema di bilancio di previsione 2017-2019 adottato dalla giunta lo scorso 15 novembre. Valuteremo le prescrizioni e le osservazioni dell’Oref, in modo che la giunta possa adottare al più presto un nuovo schema di bilancio da sottoporre all’Assemblea capitolina. I revisori contabili sono stati particolarmente rigorosi nella loro analisi e noi vogliamo raccogliere questa sfida al rigore.
Analoghi rilievi effettuati dall’Oref in passato non hanno mai prodotto pareri negativi e le valutazioni espresse oggi sono riferibili non al bilancio corrente ma a criticità ereditate dalle passate amministrazioni. Le consideriamo un’opportunità per migliorare ulteriormente il documento fondamentale per l’azione amministrativa per il prossimo triennio.
Cominceremo affrontando il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che consentirà di dare ossigeno ai debitori e fornitori di Roma Capitale, e dunque alle imprese. Spiace solo che non ci siano, a questo punto, i tempi tecnici per poter approvare il bilancio entro il 31 dicembre.
Ci sono comunque i tempi per predisporre un nuovo schema di bilancio ed approvarlo entro i termini stabiliti dalle norme (28 febbraio 2017) visto che con largo anticipo eravamo pronti ad approvare il Bilancio, una cosa più unica che rara. Non si ferma la nostra azione amministrativa improntata a principi di trasparenza e rigore contabile. Come riconosciuto dallo stesso Oref, questo è un bilancio vero, ispirato a criteri di prudenza e credibilità. Dopo le opportune modifiche lo riproporremo, con più forza e determinazione di prima.
La replica dell’assessore è interessante nel momento in cui dice di voler accettare la sfida del rigore, perché questo significa che non c’è volontà di strumentalizzare i rilievi dell’OREF ma di prenderli per il verso giusto: come una spinta al miglioramento per questa che è comunque la prima esperienza del responsabile del bilancio in un compito così difficile. Tradisce molta furbizia politica quando parla delle criticità ereditate dalle passate amministrazioni, visto che i rilievi dell’OREF si riferiscono alle sue scelte di bilancio e criticano le stime di entrate e uscite dell’assessore. Infine ritiene che l’approvazione entro il 31 dicembre, annunciata a novembre dall’assessore stesso, non sia più un obiettivo conseguibile: meglio così, visto che una certa “corsa” nell’elaborazione non ha certo giovato al risultato finale. Però Mazzillo, a differenza di altri e di sue altre uscite, qui ammette responsabilità e si prende impegni seri mettendoci la faccia. Non è poco, di questi tempi.
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