Roma Multiservizi: la protesta dei lavoratori contro il M5S in consiglio comunale

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-07

Il M5S aveva promesso l’acquisto delle quote dell’azienda capitolina. Ma l’assessore oggi spiega che l’amministrazione sta ancora cercando di capire come fare. Durante il dibattito scoppia la protesta dei lavoratori che ricordano ai grillini le promesse elettorali: «Il tempo, De Vito, non c’è più. Te lo ricordi quando stavi all’opposizione e stavi in mezzo a noi?»

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Oggi i lavoratori di Roma Multiservizi hanno cominciato a sperimentare la divaricazione tra la Giunta Raggi e la realtà. Paola Muraro nell’ottobre scorso annunciava trionfalmente che «Roma Multiservizi non si vende, si compra», spiegando che «La volontà dell’amministrazione Raggi è che la Multiservizi Spa diventi un’azienda partecipata di primo livello, al 100 per cento del Campidoglio». Oggi i lavoratori hanno potuto sperimentare la fermezza della giunta nel perseguire i suoi propositi.

Roma Multiservizi: la protesta dei lavoratori

In mattinata intanto era andata deserta la gara in 5 lotti per l’affidamento in global service dei servizi necessari al funzionamento delle scuole di Roma Capitale. Nessuna offerta infatti è stata presentata. L’avviso è stato pubblicato sull’albo pretorio di Roma capitale. Si trattava dell’appalto relativo ai servizi finora espletati dalla società Multiservizi, i cui lavoratori sono oggi in Campidoglio dove è in programma la discussione in aula del bando. Nel pomeriggio era previsto in Aula Capitolina la seduta straordinaria sulla situazione dell’azienda. Alla quale però all’inizio i lavoratori non sono stati sollecitati a partecipare, diciamo, visto che a molti è stato impedito l’entrata in aula e sono stati bloccati all’ingresso del Palazzo Senatorio con codazzo di critiche al presidente dell’Assemblea Capitolina. “Le ricordo che l’assemblea capitolina è pubblica, faccia entrare tutti fin quando ci sono posti disponibili”, ha detto il capogruppo della lista Marchini Alessandro Onorato. Richiesta a cui si sono uniti anche altri gruppi di opposizione, dal Pd a Fdi. “Saranno tutti fatti entrare regolarmente in Aula entro i limiti di capienza della stessa”, ha replicato De Vito. I lavoratori della Multiservizi sono quindi entrati in Aula Giulio Cesare, dove poi è proseguita la seduta con l’intervento dell’assessore capitolino alle Partecipate Massimo Colomban. E qui l’intervento dell’assessore è stato molto interessante: “Ribadiamo l’impegno che questa amministrazione dà e darà sempre ai lavoratori e quindi alla difesa dei valori del lavoro molto profondi in noi ma operando, come nel nostro caso, con partecipate pubbliche ci dobbiamo attenere al rispetto di leggi e norme governative che potrebbero dettare o limitare le interpretazioni e soluzioni sopra dette e che quindi anche noi dovremo rispettare”.
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La Giunta Raggi, dunque, pur avendo annunciato più volte di voler acquisire il 100% della società e garantire il posto di lavoro ai lavoratori, procrastina la decisione: “Sono intuibili le preoccupazioni relative al mantenimento dei livelli occupazionali. L’amministrazione si è posta pertanto da subito due obiettivi fondamentali: garantire la salvaguardia degli oltre 4mila dipendenti di Roma Multiservizi che nel tempo hanno sviluppato specifiche capacità professionali nei diversi settori oggetto di intervento, con particolare riferimento a quegli ambiti nei quali, come nel mondo della scuola, la progressiva customizzazione del servizio e la sinergia creata con gli educatori e insegnanti e famiglie hanno costituito punto di forza per l’amministrazione capitolina; assicurare il mantenimento dei livelli di qualità dei servizi resi alla cittadinanza romana”, ha spiegato Colomban nel suo intervento. L’assessora capitolina all’Ambiente Paola Muraro aveva annunciato di voler assorbire queste unità lavorative in Ama fin dal 4 ottobre scorso. “Subito dopo l’entrata in vigore lo scorso 23 settembre del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, meglio conosciuta come legge Madia, l’amministrazione ha conseguentemente avviato l’attivita’ volta a verificare quale potesse essere il più efficace percorso da seguire per il raggiungimento degli obiettivi prefissati – ha sottolineato Colomban – in un contesto normativo di riferimento sostanzialmente orientato ad imporre la dismissione di attività reperibili nel mercato e a vietare la costituzione di società destinate a svolgere tali servizi laddove non potesse essere dimostrata l’economicità degli stessi in termini di concorrenzialità”. La volontà politica, dunque, c’è, ma la decisione finale ancora no. E non manca solo quella: l’amministrazione infatti per sua stessa ammissione è ancora impegnata a cercare quali soluzioni di legge adottare per la sua promessa. Di solito queste cose si fanno prima di annunciare qualcosa, ma questi sono dettagli.

Le urla: «Buffoni, buffoni»

Dopo l’intervento la situazione ha cominciato a surriscaldarsi. “Tra poco Renzi si dimette e la Madia va a casa”, ha urlato qualcuno riferendosi all’intervento in Aula dell’assessore Colomban. “Non siamo pecore, pensavamo che con voi ci fosse un cambiamento”, ha urlato un altro. Alcuni di loro si sono alzati, qualcuno ha gridato: “Ogni volta ci prendete in giro” e “vogliamo vedere i verbali delle commissioni”. A cercare di mediare con i lavoratori, il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, che ha lasciato il suo posto e si è avvicinato al gruppo dei lavoratori della Multiservizi. Uno di loro, rivolgendosi a De Vito, ha detto: “Qui c’è gente che ha i figli, alla fine del mese gli dobbiamo dare da mangiare. Ci dovete dare le risposte giuste. Il tempo, De Vito, non c’è più. Te lo ricordi quando stavi all’opposizione e stavi in mezzo a noi? Non pensavamo di dover combattere anche contro di voi”.  In questo video pubblicato su Facebook vediamo la protesta in aula dei lavoratori e le urla: “Buffoni, buffoni“.

De Vito ha ribadito l’impegno e poco dopo è stato votato con 24 voti favorevoli e 8 contrari un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle a prima firma del presidente dell’Aula, Marcello De Vito, che impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta “a verificare ed eseguire tutte le procedure giuridicamente percorribili per rendere la Multiservizi una società di primo livello” e a “verificare, in ogni caso, tutte le possibili alternative e procedure atte a garantire la massima tutela dei livelli occupazionali e, nel contempo, il più elevato livello del servizio”. Fredda, comunque l’accoglienza del provvedimento da parte dei lavoratori della Roma Multiservizi presenti in Aula. Nelle premesse dell’ODG si sottolinea che “l’amministrazione si è riservata il diritto di revocare il bando global service (su cui pende un ricorso che vedrà la sentenza del Tar l’11 gennaio, ndr) qualora ‘dovessero maturare i presupposti per l’esercizio in autoproduzione delle relative prestazioni'”. Il provvedimento è stato illustrato all’Assemblea dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Ferrara: “Capisco gli interventi accorati del pubblico, ma noi abbiamo accordato questo Consiglio straordinario e ci stiamo mettendo la faccia. Per 20 anni chi ora si erge paladino non ha fatto nulla, ma non vuol dire che non ci prenderemo le nostre responsabilita’. Ringrazio Colomban e Muraro, noi vogliamo operare nel rispetto della legge e cercheremo in tutti i modi di tutelare il servizio a cui i cittadini hanno diritto, come lo hanno i lavoratori dipendenti”. L’impegno del M5S a tutelare i livelli occupazionali c’è, ma – come i più acuti tra di voi hanno notato – quello ad acquistare le quote dell’azienda è scomparso. Le soluzioni? Quelle arriveranno. Forse.

Leggi sull’argomento: Roma Multiservizi: un altro problemino tra la Giunta Raggi e la realtà

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