“Ora posso lasciarti andare”, l’addio di Ilaria Cucchi al fratello Stefano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-18

Dopo le ultime sentenze che hanno condannato i militari dell’Arma, la sorella del geometra ucciso dopo le botte ricevuto in Caserma a Roma ha voluto pubblicare il suo commiato

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Dodici anni e sei mesi dopo. Un lungo e quasi infinito periodo in cui ha lottato per far venire a galla la verità sulle reali cause che hanno portato e provocato la morte di suo fratello. Nonostante le bugie raccontate, le omissioni e quei tentativi di depistaggio che avevano portato a scrivere una falsa verità nel corso dei primi processi. Ora, dodici anni e sei mesi dopo, la vera verità è stata sancita dalle condanne di chi ha pestato, fino a provocarne la morte, Stefano Cucchi in una caserma. La verità anche su chi ha fatto di tutto per gettare del fumo nelle indagini. Anni di dolore, ma alla fine Ilaria Cucchi ha lottato per avere giustizia. Riuscendoci.

Ilaria Cucchi dà l’addio al fratello Stefano dopo le condanne dei carabinieri

Poche parole, un’immagine e un cuore su Facebook. Ilaria Cucchi ha deciso di dare così l’addio al fratello morto in quella stanza del reparto detenuti dell’ospedale Sandro Pertini di Roma il 22 ottobre del 2009:

“12 anni e sei mesi. È arrivato il momento di dirti addio. E qui e così sognavo di farlo. Ora posso lasciarti andare. Ti voglio bene fratello mio. Te ne vorrò per sempre”.

Nel giorni di Pasqua, dopo che nelle ultime due settimane è stata – finalmente – scritta la verità anche processuale di quel caso. Di quel lento percorso di morte iniziato il 15 ottobre del 2009 quando venne fermato da alcuni Carabinieri prima di quel pestaggio in Caserma che gli provocò quelle ferite che portarono alla sua morte. Perché gli esecutori materiali di quelle “botte” sono stati condannati a 12 anni di carcere. Dodici anni in cui ci sono stati depistaggi e tentativi di raccontare un’altra versione di questa storia. E anche su quei depistaggi è arrivata la verità, scritta dalle sentenze in primo che hanno condannato altri 8 militari dell’Arma per aver tentato di omettere e falsificare quanto avvenuto in quella sera d’ottobre di 12 anni e sei mesi fa.

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