Economia
Gli operai in nero con il reddito di cittadinanza
neXtQuotidiano 15/06/2019
Beccati con la card in tasca: tutti che avevano deciso di sommare il salario illegale al sussidio comunque insufficiente a tirare avanti
Su diciotto lavoratori trovati a lavorare a nero (quasi tutti nei cantieri edili del napoletano) cinque sono stati beccati con la card in tasca: tutti che avevano deciso di sommare il salario illegale al sussidio comunque insufficiente a tirare avanti. Lo racconta oggi il Mattino, che segnala come tutti abbiano giustificato il loro comportamento dicendo che il reddito di cittadinanza non basta loro per vivere.
Si è mossa la task force di cui fanno parte l’Inps, l’Ispettorato del lavoro e l’apposito nucleo dei carabinieri che, avvalendosi dell’anagrafe dell’istituto di previdenza, sono riusciti a stanare i primi furbetti del sussidio. I lavoratori illegali adesso perderanno il beneficio. Ma non solo: sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e dovranno rispondere penalmente del reato commesso che potrebbe essere anche quello di truffa ai danni dello Stato. Paradossalmente, infatti, il dipendente dovrebbe dichiarare tutto il reddito anche se proveniente da un’attività irregolare. Al datore di lavoro, invece, toccherà una sanzione amministrativa, mentre l’inps non solo provvederà alla revoca del beneficio, ma tenterà il recupero del denaro già versato. Impresa non certo facile visto che si tratta generalmente di nullatenenti.
Al 7 aprile, stando ai dati del ministero, erano 78.803, più di quelle censite dall’intera Lombardia (71.310) e poco meno del 10 per cento del totale a livello nazionale. E, lo ha sottolineato il presidente dell’istituto, Pasquale Tridico,non è vero che ci sia stata una pioggia di rinunce:in tutta Italia ce ne sono state dodici di cui quattro a Napoli. Per monitorare la grande platea del reddito il ministero ha cercato di organizzare procedure più agili.
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