La piccola Nza è stata operata al cuore dai medici del Monaldi di Napoli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-15

L’intervento chirurgico è durato quattro ore ed è stato anticipato per via del “quadro clinico complesso”. Le condizioni della bambina di nove mesi sono stazionarie

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Un quadro clinico complesso. Così i medici dell’Ospedale Monaldi di Napoli hanno valutato le condizioni di salute della piccola Nza Obaid Hama, la bimba di nove mesi arrivata venerdì scorso – insieme alla sua mamma e al suo papà – all’aeroporto Capodichino dopo una grande mobilitazione da parte di organizzazioni e associazioni umanitarie. La piccola soffre fin dalla nascita di Tetralogia di Fallot con significativa ipoplasia dell’anello valvolare, una patologia che mette a rischio la sua vita anche per un solo pianto. Per questo motivo, anticipando i tempi, i medici del nosocomio campano hanno deciso di operarla immediatamente.

Nza, la bambina curda con problemi cardiaci è stata operata a Napoli

Giusto il tempo di atterrare, come abbiamo raccontato venerdì scorso, e di sottoporsi a un tampone molecolare per confermare la sua negatività al Sars-CoV-2. Poi l’immediato ricovero all’Ospedale Monaldi dove i medici hanno sottoposto la piccola Nza a tutti i controlli e gli esami diagnostici di rito che hanno confermato quel che già gli esperti di Medici Senza Frontiere avevano individuato: quella patologia cardiaca multipla che mette a rischio la vita della bimba in ogni singolo istante. Anche un solo pianto, per via di questa malattia, rischiava di compromettere la regolarità del battito cardiaco.

Ora la piccola Nza, insieme alla sua famiglia – tutti accolti dalla Regione Campania, anche grazie alla raccolta fondi di Stay Human, l’associazione umanitaria che per prima ha portato alla luce la storia della bambina -, è ricoverata e resterà in quella stanza del Monaldi di Napoli. Le sue condizioni saranno monitorate continuamente da quei medici che l’hanno operata. Un’operazione durata quattro ore, nella speranza che quella patologia cardiaca si sia risolta o si risolverà nel giro di poco tempo. Perché a soli nove mesi, la neonato e la sua famiglia hanno già dovuto affrontare infinite difficoltà.

Curdi, quindi ostracizzati (per usare un eufemismo) in Iraq, si sono messi in viaggio verso l’Europa per cercare di trovare cure per la piccola. Ma alle porte del Vecchio Continente, in Bielorussia, sono stati respinti da quel muro di filo spinato sollevato dalla Polonia. Poi l’intervento di Stay Human, di Medici Senza Frontiere, della Croce Rossa e il ruolo del console italiano a Minsk che ha allertato la Farnesina riportando la storia e le condizioni della piccola Nza. Il resto è solidarietà: quel viaggio da Minsk a Istanbul, per poi arrivare a Napoli dove la bambina e i due genitori sono stati accolti dall’affetto dei cittadini campani.

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