La piccola Nza è arrivata in Italia, ora sarà operata a Napoli | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-11

Ha solamente 9 mesi ed è affetta da Tetralogia di Fallot con significativa ipoplasia dell’anello valvolare, una patologia che mette a rischio la sua vita anche per un solo pianto. Questa sera è atterrata con la famiglia all’aeroporto di Capodichino

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L’Italia ha riacceso le speranza della famiglia di Nza Obaid Hama, la bambina irachena che sarà curata all’ospedale Monaldi del capoluogo campano. La piccola ha solamente 9 mesi ed è nata con un difetto cardiaco multiplo che mette a rischio la sua vita anche per un solo pianto. E l’arrivo nel nostro Paese, all’aeroporto di Napoli-Capodichino, è il viatico per quelle cure e quell’operazione che potrebbe scongiurare la sua morte prematura. Una bimba sorridente che, però, ha già affrontato tantissime sfide. E con lei anche il padre e la madre che l’hanno accompagnata in questo viaggio.

Nza Obaid Hama, arrivata in Italia la bimba irachena malata di cuore

E l’accoglienza calorosa del popolo di Napoli non si è fatta attendere. Pochi istanti dopo l’arrivo a Capodichino, molte persone erano lì ad attendere la piccola e la sua famiglia che, poi, sono immediatamente andati in ospedale dove la neonata sarà visitata dai medici.

La speranza per la piccola Nza si è accesa grazie all’associazione umanitaria Stay Human (che ha sede a Pesaro) e al vigile del fuoco e volontario napoletano Francesco Perna. Sono loro ad aver realizzato, nel giro di poche settimane, questa piccola grande impresa umanitaria: in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Croce Rossa, hanno avviato tutti i procedimenti per riuscire nel più breve tempo possibile a ottenere le autorizzazioni e i visti necessari per far arrivare la bambina e la sua famiglia in Italia.

Dopo il via libera del Ministero degli Esteri – per quel che riguarda la parte burocratica – è arrivata la richiesta alla Regione Campania che, oltre al dare il via libera (anche economico) all’operazione, pagherà anche vitto, alloggio e cure per quei 45 giorni (questa la durata del visto medico) in cui la neonata e la sua famiglia rimarranno a Napoli. Nella speranza che i medici riescano a operarla e a risolvere quella rara doppia complicazione cardiaca con cui nacque in Iraq nel maggio dello scorso anno.

La storia della piccola e della sua famiglia

Difficoltà nelle difficoltà. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, la famiglia di Nza Obaid Hama ha vissuto e sta vivendo enormi difficoltà. Sono curdi e la loro etnia è discriminata in Iraq e non solo. Per questo motivo non hanno mai potuto raggiungere Baghdad per sottoporre la piccola alle cure del caso e a quell’operazione a cuore aperto che potrebbe salvarle la vita. Allora, visti questi problemi, i genitori e la piccola hanno attraversato il Medio-Oriente fermandosi alle porte dell’Europa. Arrivati in Bielorussia con un volo, hanno provato ad attraversare il confine con la Polonia. Ma lì quei muri e quei fili spinati li hanno respinti. Loro come altri, come tutti quei cittadini afghani e iracheni che fuggono dalla guerra e vengono fermati mentre rincorrono il sogno di una vita migliore in Europa.

E proprio in Bielorussa la storia della piccola Nza è stata portata alla luce. Prima Francesco Perna e Stay Human, poi Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa. Un lavoro di squadra che ha portato al contatto con il console italiano a Minsk, Mario Baldi, e alla conseguente autorizzazione per l’arrivo in Italia da parte della Farnesina. Poi quel volo con scalo a Istanbul, prima di atterrare questa sera a Capodichino e ricevere l’abbraccio e il supporto del popolo italiano.

(foto e video: da Stay Human)

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