“Non succederà più”: la risposta di Sara Bejlek dopo il caso delle pacche sul sedere | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-01

Nessuna malizia nell’esultanza del padre e dell’allenatore della tennista. Ma Sara Bejlek spiega che non si ripeterà

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Aveva fatto molto scalpore l’esultanza dell’allenatore e del padre di Sara Bejlek , la tennista sedicenne di nazionalità ceca che si è classificata per gli US Open. Ora la ragazza fornisce la sua versione dei fatti al New York Post, e anche se sottolinea che in quei gesti non c’era malizia spiega che non succederà più.

“Non succederà più”: la risposta di Sara Bejlek dopo il caso delle pacche sul sedere | VIDEO

Al New york Post Sara Bejlek ha spiegato che si è trattato unicamente di “ una reazione spontanea di tutto il team. Ci siamo rallegrati. Può sicuramente sembrare inappropriato ad alcuni, ma ne abbiamo già discusso con la squadra. Non succederà più”. La sedicenne ha anche aggiunto per sottolineare la mancanza di malizia nel gesto: “Papà è mio padre e lo sarà sempre. E conosco l’allenatore da quando avevo 8 anni e succede che mi faccia dei massaggi, ha detto Bejlek che poi ne ha fatto anche una questione culturale: “Se succedesse qualcosa di simile in Repubblica Ceca, nessuno se ne occuperebbe. Ma dato che siamo in America, tutti hanno commentato quell’esultanza. Ma come ho detto, abbiamo parlato e non succederà più”.

La storia delle pacche sul sedere dell’allenatore alla tennista sedicenne Sara Bejlek | VIDEO

Non era certo un motivo per non chiarire la situazione, data la giovane età di Bejlek, notare come la ragazza non sembri infastidita dalla vicinanza dell’allenatore e del padre. Qualcuno ha invocato l’intervento della WTA, altri hanno ricordato un pericoloso precedente, quello della tennista Pam Shiver che raccontò di aver avuto, all’età di 17 anni, una relazione con il suo allenatore di 50. Un’età quella di Sara, e un contesto, in cui si è altamente manipolabili, al di là della facciata di un consenso che non può essere ritenuto tale di default. Ma, per fortuna, in questo caso non c’era nulla di cui preoccuparsi.

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