Quei no vax che attaccano Nadal sulla sindrome di Muller-Weiss senza neanche sapere cosa sia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-14

Rafa Nadal alle prese con un acutizzarsi della sindrome di Muller-Weiss subisce gli attacchi dei no vax convinti che ci sia una correlazione tra quest’ultima e il vaccino anti-Covid

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Dopo le dichiarazioni con le quali ha condannato l’atteggiamento di Novak Djokovic in Australia, le condizioni di salute di Rafa Nadal vengono sempre attenzionate con particolare scrupolosità dai no vax. Era già successo lo scorso marzo, quando il fuoriclasse spagnolo aveva avuto un malessere durante la finale di Indian Wells spiegato poi con una frattura alla costola. E il tema si ripropone adesso, uguale a se stesso, con la sindrome di Muller-Weiss, una displasia dello scafoide tarsale della quale Nadal soffre da quando ha 18 anni.

Quei no vax che attaccano Nadal sulla sindrome di Muller-Weiss senza neanche sapere cosa sia

Per le frange più estremiste e sostenitrici del complotto della “dittatura sanitaria”, la condizione deriverebbe – neanche a dirlo – dal vaccino anti-Covid. “La malattia non è frequente, colpisce prevalentemente soggetti tra i 40 e i 60 anni, con netta prevalenza femminile. La patologia ha probabilmente un esordio in età pediatrica, risulta asintomatica e si manifesta di solito in età adulta” chiarisce il dottor Umberto Alfieri Montrasio, responsabile dell’Unità operativa chirurgia del piede e della caviglia dell’IRCSS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, citato dal Corriere della Sera. Ma i complottisti da cameretta credono di saperne più di lui e tirano fuori il mantra “nessuna correlazione”.

La frangia dei fan di Djokovic

Si leva inoltre la frangia di chi con un volo pindarico arriva a tirare in ballo una presunta di superiorità di Novak Djokovic, che si sarebbe opposto al vaccino e per questo motivo sarebbe più in forma del rivale.

La patologia fu descritta per la prima volta nel 1927, ma da allora le cause sono rimaste ignote: “Abbiamo una serie di ipotesi – prosegue Montrasio – e una di queste è che l’osso scafoide vada in necrosi per mancanza di vascolarizzazione per cause primitive o post-trauma; altri parlano di un processo anormale di ossificazione dello scafoide in età pediatrica e qualcuno altro sostiene che si tratti di una malformazione dello scafoide che successivamente va incontro a questa patologia. Infine studi spagnoli, non recenti, parlano di possibili carenze alimentari. Il tema è molto dibattuto e non ha ancora trovato una risposta”.

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