Le grandi opere gialloverdi: No al Tav, sì al Terzo Valico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-18

In dirittura d’arrivo l’analisi costi-benefici del ministero delle Infrastrutture. Con una conferma e una smentita

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Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano spiega che l’analisi costi-benefici sulle Grandi Opere avviata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta per essere conclusa e i risultati dicono che ci sarà un pollice verso per la TAV, il totem che i Cinque Stelle non possono proprio rinnegare, dopo aver abiurato la promessa di chiudere l’Ilva e soprattutto quella di fermare il gasdotto TAP in 15 giorni, una volta al governo, e un sì al Terzo Valico, “perché ormai tornare indietro costerebbe più che continuare”.

NON PUÒ ESSERE ancora ufficiale, anche perché mancano passaggi, tecnici e ovviamente anche politici. Ma l’analisi costi-benefici sulle grandi opere, avviata dai tecnici del ministero delle Infrastrutture su impulso di M5S e Lega, ha ormai stabilito che il Tav, la linea ad alta velocità Torino-Lione, può anche non farsi. Perché non sarebbe un’opera conveniente, e perché le penali “rappresentano un problema affrontabile”, come sintetizzava ieri un alto graduato del Movimento, che da sempre contesta l’opera.

Tanto da aver inserito nel contratto di governo, dopo un’estenuante trattativa con il Carroccio, un passaggio molto problematico sulla tratta: “Ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra l’Italia e la Francia”. Certo, i tecnici della struttura di missione del Mit, coadiuvati dai 14 esperti nominati a settembre dal ministro Danilo Toninelli, non hanno ancora completato il lavoro sul Tav. A cui dovrà seguire un confronto con la società italo-francese che lavora all’opera, la Telt, e naturalmente con il governo francese. “L’analisi costi-benefici sul Tav arriverà a novembre” ha spiegato più volte Toninelli. E i tempi restano quelli.

grandi opere 133 miliardi
La mappa delle Grandi Opere (Corriere della Sera, 20 maggio 2018)

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Ma che si vada spediti verso il no lo confermano tanti segnali. A partire dalle dichiarazioni di ieri del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni, dimaiano di peso, a Radio Capital: “Il rapporto costi benefici evidenzierà la criticità e l’inutilità di alcune opere come la Torino-Lione”. E la reazione della Lega è stata tutt’altro che irritata, a leggere le frasi di due deputati piemontesi del Carroccio, Alessandro Benvenuto ed Elena Maccanti: “La Lega si è sempre pronunciata a favore del progetto ma, come ha dichiarato più volte Salvini, se ci dimostrano che i costi superano di gran lunga i benefici ne trarremo le conseguenze”.

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