No agli autisti del Sud Italia sui bus della Val Venosta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-14

La lista “Libertà Sud–Tirolese ”presenta un’interrogazione in consiglio provinciale, a Bolzano, contro gli autisti del Sud: “Non è razzismo, parlano solo italiano”

article-post

Un’interrogazione presentata in consiglio provinciale a Bolzano dalla lista Süd-Tiroler Freiheit (Stf), quella di Eva Knoll, pasionaria sudtirolese, chiede che si risolva un problema impellente: quello degli autisti del sud sui bus della Val Venosta che non parlano tedesco:

Tutto è cominciato quando, mesi fa, le ferrovie hanno avviato i lavori di elettrificazione della linea che percorre la Val Venosta. I treni sono stati sostituiti da bus. E i conducenti sono in gran parte italiani. “Veniamo quasi tutti dal Sud”, racconta uno di loro: “È già capitato in passato quando sono stati compiuti lavori in Val Pusteria. Passiamo mesi in Alto Adige dove ci porta il lavoro che in Sicilia non si trova”. Parlate tedesco? “No. Hanno reclutato noi perché di sudtirolesi disposti a guidare un bus pare non se ne trovino”. Ma la Stf, riferisce l’Alto Adige, ha presentato un’in terrogazione sulla “presenza di autisti del Sud Italia che non sanno il tedesco e si ostinano a parlare in italiano sui bus sostitutivi tra Malles a Silandro”.

rottura pd altoadige bressa maria elena boschi - 6

DISCRIMINAZIONE? “No – giura la Stf –gli autisti non conoscono il territorio e non sanno il tedesco che parla la maggioranza della popolazione e dei turisti”. In Val Venosta chi parla italiano non supera il 5%. Vale anche sull’al tra sponda. A luglio un primario dell’ospedale San Maurizio è stato cancellato dall’albo dell’Ordine dei medici bolzanino perché non parlava italiano. Una bugna che, come racconta il consigliere Verde Riccardo Dello Sbarba, “è stata sanata con la nuova legge provinciale che prevede la possibilità di iscriversi agli ordini professionali anche quando si conosca solo il tedesco, purché si eserciti soltanto in provincia di Bolzano”.

Leggi anche: La storia del Trentino che abolisce la parola “Alto Adige”

Potrebbe interessarti anche