Nicolò La Rocca: il preside che vieta (giustamente) le preghiere a scuola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-11-23

Il dirigente scolastico della Ragusa Moleti di Palermo, Nicolò La Rocca, ha diramato stamani una circolare in cui vieta agli insegnanti di fare recitare le preghiere ai bambini e ha rimosso tutte le immagini sacre che si trovavano nella scuola. Le spiegazioni date da La Rocca all’agenzia ANSA sono cristalline: “Ci sono state delle segnalazioni …

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Il dirigente scolastico della Ragusa Moleti di Palermo, Nicolò La Rocca, ha diramato stamani una circolare in cui vieta agli insegnanti di fare recitare le preghiere ai bambini e ha rimosso tutte le immagini sacre che si trovavano nella scuola. Le spiegazioni date da La Rocca all’agenzia ANSA sono cristalline: “Ci sono state delle segnalazioni da parte di alcuni genitori in merito alla presenza di alcune statue particolarmente ingombranti che rappresentavamo simboli religiosi e quindi è stata chiesta la rimozione di queste statue molto grandi che si trovavano negli spazi comuni. Poi è stata segnalata l’usanza, non so se vero o no, di recitare le preghiere prima della merenda o comunque nell’orario curriculare. Io nella circolare ho evidenziato un parere dell’Avvocatura dello Stato che esclude che si possano fare celebrazioni religiose durante l’orario curriculare“.
nicolò la rocca ragusa mileti palermo
La scuola è frequentata da bimbi che vanno dai 3 ai 6 anni. I plessi della Ragusa Moleti sono tre, la centrale e due sedi succursali: Sunseri ed ex Pestalozzi. “Non ho mai parlato di usanza assurda, ma ho sempre detto usanza diffusa – aggiunge La Rocca – Alle mie spalle ho il crocifisso la sua presenza è normata dalla legge come vede e non ci sono problemi”. E conclude: “La segnalazione non è stata fatta a me ma a un giornale. Qui nessuno è venuto a lamentarsi”. Nell’intervista che ha rilasciato a Repubblica, Nicolò La Rocca ha spiegato che la lettera era stata inviata al Fatto Quotidiano.
nicolò la rocca
L’iniziativa del preside ha scatenato una polemica politica anche perché oltre alle immagini dei papi che erano appese alle pareti della sede centrale della scuola Ragusa Moleti, il dirigente ha tolto anche quella di Giovanni Paolo II che si trovava nell’ufficio che gli è stato assegnato quando lo scorso settembre ha assunto il ruolo. . “Quella di Bergoglio era nel mio ufficio…” spiega. Una decisione che ha lasciato di stucco genitori e insegnanti, anche se assicura il dirigente “nessuno è venuto a lamentarsi. Qualche docente mi ha riferito di un po’ di nervosismo tra gli insegnanti, ma nel mio ufficio non è arrivato nessuno a protestare per la circolare”. A Radio Vaticana Italia il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi ha protestato con argomenti surreali, sostenendo che “Nel 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che il crocifisso a scuola non lede la libertà dei singoli e la libertà religiosa” (e infatti nessuno lo ha tolto). E ancora: ” Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra. Mi sembra che c’entri poco la libertà e c’entri molto l’ideologia in questo atto di questo preside”, ha detto Toccafondi accusando quindi il preside di essere ideologizzato quando questi ha fatto rispettare una legge dello Stato. Il migliore di tutti però è il deputato PD Edoardo Patriarca: “Il preside della scuola Ragusa Moleti sicuramente non avrà chiesto il parere di nessuno, soprattutto dei genitori, prima di vietare ai piccoli di recitare le preghiere. Un afflato di laicismo e autoritarismo che nei fatti nega le nostre radici”, ha detto, come se i presidi dovessero chiedere i pareri ai genitori prima di far rispettare le leggi. 

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