Politica

«Nessuno può mettere Baby Conte in un angolo»

neXtQuotidiano 25/08/2019

L’avvocato terremota il Movimento. Perché chiudendo alla Lega e spingendo per un governo “riformatore” – le stesse parole del segretario del Pd – il premier lancia un segnale decisivo

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C’è un caso Conte nel MoVimento 5 Stelle. E rischia di mandare in difficoltà il MoVimento 5 Stelle, che potrebbe puntare a Palazzo Chigi senza l’ex presidente del Consiglio di mezzo. Il Fatto Quotidiano spiega che i rapporti tra lui e Di Maio non sono attualmente eccellenti:

Nonostante chilometri di comunicati e dichiarazioni, il rapporto con Conte si era fatto gelido. E anche in queste ore di convulsioni un dimaiano ringhia: “Con quel discorso violento contro la Lega in Senato, l’ex premier ci voleva buttare nelle braccia delPd”. Nonostante o forse per questo, Di Maio ha dovuto iniziare e insistere sulnome di Conte: perché di vere alternative non ne ha, o perché, malignano alcuni, voleva bruciarlo. Lui smentisce: “Io Conte non lo mollo, spero che lui non molli noi”. Ma era e rimane molto perplesso su un accordo con i dem, e potendo sarebbe tornato con la Lega.

Però sa di essere in corsa per Palazzo Chigi. Sta affrontando la crisi con modi spicci. Ha vidimato il post di Di Battista uscito un attimo prima che i capigruppo vedessero i colleghi delPd. I grillini al tavolo, ignari come tutto il resto del M5S, l’hanno presa malissimo. Ma Di Maio tira dritto, comunque autocrate quando la palla scotta. In una chat interna è stato secco:“Se per avere Conte a Palazzo Chigi chiedessero a tutti voi ministri uscenti di fare un passo indietro, accettereste?”. Sono piovuti tanti sì. E vai a capire quanto erano sinceri.

giuseppe conte

Tommaso Ciriaco su Repubblica è ancora più esplicito: Conte si sta prendendo la guida del MoVimento 5 Stelle.

Ma è quando parla ai cronisti italiani che l’avvocato terremota il Movimento. Perché chiudendo alla Lega e spingendo per un governo “riformatore” – le stesse parole del segretario del Pd – il premier lancia un segnale decisivo. Non nega le ambizioni da “Conte bis”, ma sconfessa anche Di Maio: il perimetro, sostiene infatti Conte, non può che essere quello dell’accordo con i dem. E nessuno deve porre ultimatum sui nomi del nuovo capo dell’esecutivo.

Eppure, la scalata a Palazzo Chigi continua a sembrare impervia. Zingaretti non si smuove dal veto, al massimo coinvolgerebbe Conte agli Esteri o agli Interni per mortificare Salvini e blindare il patto giallo-rosso. Quanto a Di Maio, resta l’ambiguità di queste ore. Al telefono con Zingaretti insiste sull’avvocato, con in mano i dati di Twitter che indicano il “Conte bis” in cima alle tendenze social: “Senza di lui, i nostri boccerebbero l’accordo con il Pd”. Ma il vicepremier usa questo scudo anche per frenare gli altri pretendenti: Fico, innanzitutto. E destabilizza ancora il Movimento.

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