Lo stop alla NASPI anche senza il reddito di cittadinanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-31

I tecnici dei servizi Studi di Senato e Camera nel dossier sul DL reddito e pensioni notano che è quanto “parrebbe desumersi” dalla norma del Dl che prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2021 dell’erogazione dell’assegno di ricollocazione ai disoccupati

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I disoccupati Naspi che non rientrano nel reddito di cittadinanza (Rdc) nel caso in cui siano oltre la soglia Isee prevista, rischiano lo stop fino al 31 dicembre 2021 dell’assegno di ricollocamento. Lo rilevano i tecnici dei servizi Studi di Senato e Camera nel dossier sul DL reddito e pensioni, notando che è quanto “parrebbe desumersi” dalla norma del Dl che prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2021 dell’erogazione dell’assegno di ricollocazione ai disoccupati percettori di Naspi e disoccupati da più di quattro mesi. “Sembrerebbe, inoltre, opportuno chiarire – aggiungono i tecnici nel dossier sul provvedimento – se la sospensione si applichi anche ai soggetti per i quali sia già in corso di godimento l’assegno medesimo.

Lo stop alla NASPI anche senza il reddito di cittadinanza

Intanto oggi il presidente dell’INPS uscente Tito Boeri è tornato a parlare delle falle della legge. Il problema “più serio” secondo Boeri è prima di tutto legato al ruolo dei Comuni, le istituzioni “che hanno una maggiore esperienza con le persone più povere e che hanno la capacità di raggiungerle”. I Comuni nel Rei “erano cruciali perché erano il primo riferimento ma purtroppo nel disegno del reddito di cittadinanza sono a valle del processo – ha aggiunto – perché i cittadini vanno alle Poste, ai Caf e solo alla fine dai Comuni. Questo è un problema a mio giudizio perché uno strumento così deve porsi il problema di come raggiungere davvero le persone bisognose di aiuto”.

reddito di cittadinanza le tappe
Reddito di cittadinanza: le tappe (Corriere della Sera, 31 gennaio 2019)

Ci sono poi “diversi rischi nel reddito dei patrimoni mobiliari su cui noi stiamo cercando di lavorare – ha continuato -. Il reddito di cittadinanza pone dei requisiti mobiliari stringenti ma adesso noi, nei primi mesi di attuazione, non potremo fare una verifica stringente e questo può portare a persone che ne beneficeranno anche se non hanno i requisiti”. Infine secondo Boeri mentre il Rei “era destinato alle famiglie numerose, con il reddito di cittadinanza si tendono a privilegiare le persone singole – ha concluso -. Trovo che questa sia una scelta sbagliata perché la povertà in Italia è concentrata nelle famiglie numerose e mi auguro che su questo ci sia un ripensamento”.

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