Munzir e Mustafa sono arrivati in Italia. Ora inizieranno la loro nuova vita, insieme alla famiglia, a Siena | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-21

Padre e figlio, simboli delle perpetua guerra in Siria, sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino. Il nostro Paese ha aperto le porte e garantirà loro le cure

article-post

“Amiamo l’Italia”. E l’Italia vi ama. Munzir e Mustafa al-Nazzal sono atterrati venerdì pomeriggio all’aeroporto di Fiumicino. La loro storia è stata immortalata in quello scatto che ha vinto l’ultima edizione dei SIPA (Siena international photo awards) ed è, purtroppo, il simbolo di quella continua tragedia che si consuma ogni giorno in Siria. Il padre ha perso una gamba per colpa di una bomba lanciata in un bazar a Idlib; il piccolo, invece, è nato senza arti inferiori a causa di una tetra-amelia provocata dall’inalazione del gas nervino da parte della madre durante uno dei tanti episodi che avvenuti durante la guerra. Ora sono nel nostro Paese, dove saranno accolti e curati.

Munzir e Mustafa sono atterrati a Fiumicino, ora andranno a Siena

Padre e figlio sono diventati – anche se, probabilmente, non lo avrebbero mai voluto – i simboli della guerra in Siria. Grazie a quello scatto, però, per loro si sta aprendo un nuovo capitolo della loro vita e di quella della loro famiglia. Perché il piccolo Mustafa ha due sorelline e il viaggio da Istanbul (dove si erano trasferiti dopo esser fuggiti dal conflitto) all’aeroporto di Fiumicino lo ha fatto in compagnia mamma Zeynep.

E Roma è solo l’inizio di questa seconda parte della loro vita. Dalla capitale, infatti, si sposteranno proprio a Siena. La città toscana, infatti, ha portato alla luce la loro storia circa tre mesi fa con la premiazione di quello scatto fatto dal fotografo Mehmet Aslan. Lì l’intera famiglia troverà una casa e un nuovo percorso da iniziare, compresa l’educazione scolastica. Ma, ancor prima di tutto ciò, ci saranno le cure.

Andranno a Budrio, dove la loro situazione sarà valutata e saranno aiutati dal personale del Centro protesi. Anche grazie a una raccolta fondi che ha portato donazioni per oltre 115mila euro. Il piccolo, dunque, potrebbe ricevere tutti gli strumenti per muovere i suoi primi passi. Quei passi che, fin dalla sua nascita, gli sono stati privati a causa di quella malformazione provocata dal gas nervino. Il padre, invece, potrebbe riuscire a trovare un’occupazione. Proprio in quella Toscana che ha aperto le porte a Munzir e Mustafa.

(foto e video: da Quotidiano Nazionale-Ansa)

Potrebbe interessarti anche