Mustafa e il suo papà arrivano in Italia: verranno curati a Budrio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-06

Nessuno fino a poco tempo fa conosceva la storia del piccolo Mustafa al-Nazzal e del suo papà Munzir. Ora per il bambino arriva la speranza di camminare. Verrà curato al Centro Protesi Vigorso di Budrio

article-post

Fino a poche settimane fa non sapevamo nulla di Mustafa al-Nazzal, il bimbo di cinque anni noto per la foto con il padre chiamata “Hardship of life”. Il piccolo siriano è nato senza arti, probabilmente perché sua madre ha respirato gas nervino in gravidanza. Il suo papà invece ha perso una gamba durante un bombardamento. Ora arriveranno in Italia grazie alla raccolta fondi del Siena Awards. E da lì verranno indirizzati verso il celebre Centro Protesi Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna.

Mustafa e il suo papà arrivano in Italia: verranno curati a Budrio

Lo scatto che ha immortalato la gioia di Mustafa e il suo papà Munzir ha fatto il giro del mondo e ora è proprio il Siena Awards, il festival della fotografia e delle arti visive che ha premiato l’immagine del fotografo turco Mehmet Aslan come vincitore assoluto del Sipa 2021, Siena International Photo Awards, e lanciato una raccolta fondi per aiutare Munzir, Mustafa e altre vittime innocenti del conflitto in Siria sostenendo un programma di riabilitazione e sostegno di persone che hanno subìto amputazioni ad annunciare quello che non si può chiamare certamente un lieto fine ma probabilmente un nuovo inizio pieno di speranza.

“Grazie alle prime donazioni della raccolta fondi attivata nei giorni scorsi – spiega Luca Venturi, direttore artistico del Siena Awards – la famiglia di Munzir e Mustafa arriverà a Siena nelle prossime settimane insieme al fotografo Mehmet Aslan, che ha portato questa storia all’attenzione di tutto il mondo con uno scatto straordinario e dal forte impatto emotivo. Da Siena li accompagneremo al Centro Protesi Vigorso di Budrio, con cui siamo già in contatto grazie al dottor Andrea Causarano e che sta aspettando Mustafa e suo padre per visitarli e programmare gli interventi di protesi che daranno loro un futuro migliore”. “Siamo orgogliosi – continua Venturi – di aver lanciato da Siena, con la forza di un’immagine partita dal Siena Awards, una grande e bella manifestazione di solidarietà internazionale. Insieme alla famiglia di Munzir e Mustafa, con cui siamo in contatto ogni giorno attraverso il fotografo, ringraziamo tutti coloro che hanno già dato il loro contributo alla nostra raccolta fondi, ancora aperta per rafforzare l’aiuto verso queste persone e altre vittime innocenti del conflitto siriano”.

E per il piccolo Mustafa ora camminare potrebbe diventare realtà. Padre e figlio verranno visitati al centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, un’eccellenza italiana. E da lì partirà un ’progetto protesico riabilitativo’, come spiega Simona Amadesi al Resto del Carlino:”Siamo rimasti colpiti da quella foto come tutti  le speranze ci sono. Li vedremo entrambi e dopo la prima visita, come facciamo per tutti i nostri pazienti, valuteremo il trattamento più idoneo, il tipo più adatto di protesi per padre e figlio, anche in base alla vita che vorrebbero tornare a fare e al contesto in cui vivono. Non siamo indifferenti alla sofferenza, siamo felici, ed è opinione condivisa dal direttore del centro Giorgio Soluri, quando possiamo fare qualcosa affinché le persone tornino a vivere e ad avere una migliore qualità della vita”.

Fino ad ora la  raccolta fondi attivata dal Siena Awards che si trova sulla piattaforma GoFundMe, www.gofundme.com, con il titolo “Can a photo make a difference” ha raccolto 35mila euro. Per lasciare un contributo è possibile cliccare qui . I fondi sono stati sufficienti per ospitare Mustafa e il suo papà Munzir in Italia, e già diverse persone si stanno attivando per aiutare a pagare gli interventi. Il papà del bambino potrebbe ricevere una protesi in 20 giorni dal suo arrivo, mentre per il piccolo sarà necessario un percorso più lungo. Quando arriveranno in Italia? Non immediatamente, forse ci vorranno ancora un paio di settimane. Ma la nuova vita di Mustafa è sempre più vicina.

 

 

 

Potrebbe interessarti anche