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Municipio XIV: il conflitto d'interessi a 5 Stelle a Monte Mario

neXtQuotidiano 20/10/2016

Un consigliere anche presidente della commissione Lavori Pubblici e l’assessore lavorano nello stesso studio. Uno dei due nega di conoscere l’altro, l’altro invece spiega che erano nello stesso studio ma non associati. Intanto l’assessore va dal notaio e vende tutte le quote dello studio: amministratore unico e detentore dell’80% della società diventa sua moglie…

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Qualche tempo fa avevamo parlato del Municipio XIV e dello strano caso dei due politici M5S che sono anche soci di studio: si tratta dell’Assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica Michele Menna e del consigliere municipale  Fabrizio Salamone, che però riveste anche il ruolo di Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Municipio. Ieri è però andata in scena la Commissione Trasparenza, dove il presidente Julian Colabello (PD) è andato all’attacco. E dove però i 5 Stelle non si sono presentati a parte Salamone.

Municipio XIV: il conflitto d’interessi a 5 Stelle a Monte Mario

Colabella racconta su Facebook: «Ho portato le carte, 55 procedure in corso (una a settimana dall’inizio dell’anno) dei quattro professionisti riconducibili allo studio, una a diretta firma dell’assessore, più di 20 a nome del Presidente della Commissione Lavori pubblici con carta intestata dello stesso studio, dichiarazioni imbarazzanti durante la Commissione e poi tutto il gruppo 5 stelle che lascia la commissione denunciando un presunto attacco politico (con minacce di querele nei miei confronti, attendo fiducioso) abbandonando da solo in Commissione il Presidente della Lavori Pubblici, che va dato atto è stato l’unico a rimanere, al suo destino. Scelta comunque non felice perchè poi si incarta depositando un documento in cui scrive testualmente ” la targa ed il logo A+4 che uso non è legata affatto allo studio Apiu4 stprl ma non è altro che un’immagine ideata solo per individuare fisicamente lo studio tecnico di cui divido le spese di affitto con altri professionisti…”. E chi sono questi professionisti? Quelli dello Studio A+4!». Campagna in effetti dovrebbe essere impegnato in tutt’altro, ovvero a risolvere il problema delle ludoteche e dei centri anziani che chiudono in zona. Salamone invece ha spiegato a Roma Today che «A prescindere che non esiste uno studio professionale associato non discuto la funzione del Presidente della Commissione, è giusto che faccia tutti gli accertamenti. Dico solo che sembra un attacco politico, mentre il compito di Colabello è di garanzia. Le pratiche di Menna? Solo una, il 23 giugno, data antecedente alla sua nomina. Le mie sono dieci. Le altre risalgono a febbraio, quindi in un tempo lontano dalle elezioni«. Salamone ha inoltre precisato: «Menna divideva una stanza. Ognuno paga il suo affitto e le sue utenze, le partite Iva sono separate. Nel 2011 volevamo creare uno studio associato di professionisti. Ma il progetto non è mai partito perché, in sostanza, non c’era compatibilità tra noi. La targa con il logo, preciso mai registrato, è rimasta. Una volta eletto mi sono dimenticato di toglierla. Non c’ho pensato, non sono così malizioso. Non pensavo ci fosse un conflitto di interessi, considerando che prima di candidarmi il Tuel l’ho letto».
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L’assessore e il consigliere che non si conoscono

Nella seduta precedente Salamone  ha negato di essere socio dell’attività mentre l’assessore Menna ha dichiarato che i soci dello studio sono solo due eppure sul sito si fa riferimento a quattro membri e sula targa esposta all’esterno ci sono i nomi di quattro persone (A. M., Fabrizio Salamone, M. O., Michele Menna). Inoltre in Commissione Menna avrebbe dichiarato di “non conoscere Salamone” e che presso gli uffici municipali non sono in itinere pratiche riconducibili al suo studio o alla sua persona, ma il Segretario Generale del Comune ha chiesto al Direttore del Municipio di provvedere a verificare la fondatezza di tali affermazioni. Non solo: il 19 settembre, proprio nel giorno in cui il segretario generale ordina al direttore del XIV municipio di avviare un’indagine interna, l’assessore Menna va dal notaio e vende tutte le quote dello studio: amministratore unico e detentore dell’80% della società è diventata sua moglie Anna Minutolo. Mentre il restante 20 risulta intestato al di lei padre, nonché suocero dell’assessore.

Leggi sull’argomento: Municipio XIV: lo strano caso dei due politici M5S che sono anche soci di studio

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