Fact checking
Municipio XI, il pasticcio del M5S con gli affidamenti diretti per evitare le gare d'appalto
Giovanni Drogo 30/03/2017
Al Municipio XI lavori per 350mila euro sono stati frazionati in modo da non superare la soglia dei 40 mila euro che renderebbe necessaria l’apertura di una gara d’appalto. I 5 Stelle si giustificano parlando di adeguamenti sismici e di mancanza di tempo. Ma i conti non tornano
Al Municipio XI è iniziata l‘operazione trasparenza e si comincia a fare un po’ di chiarezza sulla storia degli affidamenti diretti con importi frazionati ad arte per non dover indire una gara d’appalto da parte dell’amministrazione municipale del MoVimento 5 Stelle. In prima battuta l’assessore all’Urbanistica ed edilizia scolastica Luca Mellina aveva giustificato la decisione del Municipio di procedere all’affidamento diretto adducendo motivi d’urgenza dovuti alla necessità di mettere in sicurezza alcuni edifici pubblici in seguito al sisma dell’ottobre 2016. Ad essere però poco trasparente è stata la scelta – portata alla luce dal gruppo del Partito Democratico del Municipio XI Arvalia Portuense – di frazionare l’importo dei lavori in modo da stare al di sotto della soglia dei quarantamila euro.
Lavori di manutenzione ordinaria fatti passare per altro
In questo modo il Municipio ha potuto far eseguire lavori per un importo pari a circa 350mila euro senza dover aprire alcun bando di gara semplicemente contattando direttamente le imprese cui è stato dato l’incarico. Una procedura che di per sé non è illegale o illegittima, ma che solleva parecchi dubbi sull’operato dei 5 Stelle che da un lato dicono di voler combattere il malaffare e la gestione opaca degli affidamenti dei lavori pubblici e dall’altro hanno adottato una soluzione che ha tutta l’aria di un modo per aggirare quanto stabilito dal codice degli appalti. I 5 Stelle sostengono che oltre alla necessità di procedere d’urgenza per la messa in sicurezza degli edifici (cosa che di per sé giustificherebbe il ricorso alla procedura dell’affidamento diretto se non fosse che gli stessi pentastellati sono contrari a questo genere di modus operandi) non si è potuto indire un bando di gara perché se il Municipio non avesse speso quella somma entro la fine dell’anno quei fondi sarebbero andati perduti. Cosa che non corrisponde a verità perché se da un lato è vero che quel denaro doveva essere utilizzato entro la fine dell’anno è anche vero che il fatto che quei soldi in cassa c’erano era noto. Il MoVimento è salito al governo nel giugno 2016, c’era tutto il tempo da settembre a dicembre per indire una gara d’appalto e fare le cose in maniera più trasparente. Senza contare il fatto che l’apertura dalla gara costituisce un impegno di spesa e di conseguenza i soldi per pagare i lavori sarebbero rimasti nella disponibilità del Municipio e non sarebbero andati “perduti”. Ed è qui che i 5 Stelle dimostrano di non essere poi così trasparenti, solo ieri infatti dopo le richieste della Presidente della Commissione Trasparenza Giulia Fainella (PD) e del consigliere Maurizio Veloccia (PD) sul sito del Municipio sono state pubblicate le determine dirigenziali con le quali, nel dicembre 2016, tramite la procedura dell’affidamento diretto sono stati assegnati sei lavori per un importo di 38.399,99 euro ciascuno e uno per un valore di 30.449,19 euro (più iva). Secondo il gruppo del Partito Democratico è evidente l’intento di frazionare gli importi dei lavori di manutenzione (che risultano per altro essere lavori di manutenzione ordinaria) per evitare di dover ricorrere agli appalti.
I 5 Stelle non riescono a guidare la macchina della pubblica amministrazione
Ma è guardando il tipo di lavori commissionati dal Municipio e il genere di interventi eseguiti dalle imprese che si capisce che qualcosa non quadra ed è proprio per questo motivo che il gruppo del PD ha annunciato di voler presentare un esposto all’ANAC. Se da un lato nelle determine si fa riferimento agli eventi sismici del 30 ottobre 2016 il genere di lavori commissionati riguarda più che altro la manutenzione ordinaria, quella che secondo le accuse dell’assessore Mellina le passate amministrazioni non hanno provveduto. Delle due l’una: o si tratta di lavori di manutenzione ordinaria (ad esempio la risistemazione del “gioco ponticello di corda” della scuola Corviale in via Portuense oppure la riparazione dei lavelli e delle lavatrici dell’Asilo Maiorana) o di lavori di messa in sicurezza degli edifici. Nel primo caso non è giustificato il ricorso al procedimento d’urgenza nel secondo non si capisce per quale motivo gli edifici pubblici e le scuole non siano stati chiusi nei giorni successivi al sisma ma anzi sia stato permesso – dopo una verifica da parte degli uffici tecnici – agli studenti di svolgere le lezioni normalmente. Che senso ha intervenire – per la messa in sicurezza post sisma – sugli impianti tecnologici degli edifici scolastici cambiando tubi e guarnizioni? Questa è una risposta che l’amministrazione municipale non è stata in grado di dare durante la seduta di ieri mattina della Commissione Trasparenza. Non è stato chiarito in che modo siano state scelte le aziende chiamate a svolgere i lavori (tutte risultano in regola con i documenti amministrativi) e sembra che diverse aziende si siano dichiarate “indisponibili” ad accettare l’incarico. E rimane un interrogativo: quanto avrebbe potuto risparmiare la pubblica amministrazione se invece che frazionare in questo modo i lavori avesse proceduto ad una o più gare d’appalto? Il dubbio è che i 5 Stelle non abbiano la minima idea di cosa stiano facendo, un dubbio confermato dal fatto che ieri Mellina ha spiegato che gli interventi per la riparazione della caldaia del Mandorlo Rosa e della tubazione dell’anello antincendio della scuola Fratelli Cervi di cui aveva parlato in un’intervista a Roma Today per spiegare il motivo del ricorso agli affidamenti diretti non rientrano nemmeno nel novero degli interventi affidati con procedura diretta ma di lavori successivi per i quali è stata svolta una regolare gara d’appalto. Insomma l’assessore non sa nemmeno cosa fanno i suoi uffici. Non proprio una sorpresa visto che ad inizio ottobre il Municipio XI si era anche “dimenticato” di chiedere alla Raggi i fondi per l’assistenza ai disabili. E se la storia degli adeguamenti antisismici sia stata usata proprio per mascherare il caos che regnava in quei mesi nei municipi pentastellati?
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