Municipio VIII, da tragedia a farsa

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-03-13

«Niente dimissioni», dice il presidente Pace dopo che nei giorni scorsi le aveva annunciate. Mentre c’è chi accusa i consiglieri di essere dei “cacasotto” e “attaccati alla poltrona”. E online si promuove un voto per il ritiro del simbolo

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Da tragedia a farsa. Alla fine della scorsa settimana in VIII Municipio sembravano essere arrivati al redde rationem, con il presidente Paolo Pace che aveva annunciato di voler dare le dimissioni. Oggi, quando le dimissioni dovevano essere formalizzate, il dietrofront: niente dimissioni e tra i consiglieri a 5 Stelle si torna a rinnovare la fiducia a Pace.

Municipio VIII, da tragedia a farsa

Paolo Pace infatti in un video postato sulla pagina Facebook de L’Urlo Web spiega oggi che ha sottoposto ai consiglieri un documento sui “doveri” a cui ottemperare, firmato però soltanto da otto o nove di loro. Pace non ha spiegato in cosa consistano i doveri dei consiglieri, ma ha fatto un accenno ai “progetti” ormai approvati “su cui non si può più tornare indietro”, un chiaro riferimento alla faccenda degli ex Mercati Generali che lo ha portato ultimamente sull’orlo delle dimissioni. Pace ha anche sostenuto che potrebbero rientrare le dimissioni dell’assessore al Bilancio, nonché suo vice, Massimo Serafini, da mesi accusato di conflitto d’interessi dai suoi colleghi di partito. «Si è sviluppato un effetto domino che ha comportato la presentazione delle dimissioni di tutti gli altri tre assessori rimasti, alle quali ho aggiunto le mie. Questo perché non si può governare da soli e soprattutto ricostruire una squadra in tempi accettabili», aveva detto soltanto la settimana scorsa. 

Il presidente aveva anche accusato alcuni tra i consiglieri: «Il nostro presidente del Consiglio, come scritto in un verbale di Giunta pubblicato, ha introdotto una ditta da lui conosciuta in una struttura municipale, facendola salire sul tetto di un palazzo. Questo per un avere preventivo per l’installazione di un impianto fotovoltaico. E poi vedo arrivare una Proposta di Risoluzione a sua firma per l’installazione di questo impianto. Questo va contro una legge che si chiama Nuovo Codice degli appalti. Ma poi c’è un discorso di etica, io mi sarei dimesso».

Le dimissioni rientrate del presidente Pace

Adesso è tutto rientrato ed è scoppiata la pace tra i consiglieri e Pace. Anche perché nessuno tra gli eletti aveva aderito alla richiesta di Paolo Ferrara e degli altri consiglieri comunali venuti in zona per trovare un accordo sulla chiusura della legislatura municipale: nessuno aveva infatti intenzione di dimettersi dopo aver protocollato le dimissioni di Pace per concluderla senza possibilità di ripensamenti. «Si continua a lavorare per la collettività come sempre», fa sapere oggi Pace.

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Lo status di Massimiliano Morosini su Facebook

Mentre Massimiliano Morosini, consigliere all’VIII, ieri sulla sua pagina Facebook pubblicava uno status dal quale traspariva la possibilità di una risoluzione positiva della minicrisi: «Sono convinto che l’esperienza M5S in VIII Municipio debba continuare. Abbiamo ancora più di quattro anni per raggiungere i risultati fissati con il nostro programma, tramite l’acquisizione di esperienza e la costruzione una più fitta rete di relazioni con la cittadinanza. Nelle sale del Campidoglio abbiamo avuto molti incontri “diplomatici” alle fine dei quali siamo riusciti a stipulare un accordo. Il rispetto dei termini concordati è la base della ripartenza affinché si possa realmente cambiare lo stato di cose presente».
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I commenti sotto lo status di Morosini su Facebook

Anche se alcuni, proprio sotto lo status, danno del “cacasotto” a Pace e accusano i consiglieri di essere attaccati alla poltrona. E anche se molti degli attivisti dell’VIII continuano a promuovere un voto per la proposta di ritiro del simbolo al presidente sul Meetup VIII. Tutto finito, quindi. Fino alla prossima crisi, s’intende.

Leggi sull’argomento: Il M5S si schiera in difesa di papere e germani degli ex Mercati Generali

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