Conte non è più leader del Movimento 5 Stelle: un tribunale sospende il nuovo statuto (in via cautelare)

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-02-07

Il giudice della settima sezione civile del tribunale di Napoli ha “sospeso”, per ora in via cautelare, le modifiche allo statuto del Movimento 5 Stelle votate lo scorso agosto per “gravi vizi nel processo decisionale”

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Il Movimento 5 Stelle non ha più un capo: la querelle interna ai pentastellati si arricchisce di un nuovo particolare non da poco. Il giudice della settima sezione civile del tribunale di Napoli, Gian Piero Scoppa, ha sospeso “per gravi vizi nel processo decisionale” le due delibere con cui il partito aveva modificato il proprio statuto agli inizi di agosto dello scorso anno e nominato come leader l’ex premier Giuseppe Conte.

Conte non è più leader del Movimento 5 Stelle: un tribunale sospende il nuovo statuto

La decisione arriva in via cautelare e contesta al M5S l’esclusione dal voto di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. “Allo stato degli atti – si legge nell’ordinanza – è emerso che le delibere assembleari impugnate appaiono invalide. In via assorbente, emerge che la delibera assembleare di modifica dello stato dell’Associazione Movimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 è stata adottata in assenza del quorum richiesto dalla disciplina applicabile ratione temporis a tale data. Ai sensi dell’art. 6 dello statuto allora vigente, in prima convocazione l’assemblea indetta per la modifica dello statuto dell’associazione poteva deliberare soltanto ‘qualora vi abbia partecipato almeno la maggioranza assoluta degli iscritti’. Poteva essere introdotta una restrizione alla partecipazione alle assemblee rispetto agli iscritti da meno di 6 mesi, ma con regolamento adottato dal comitato di garanzia, su proposta del comitato direttivo. Agli atti invece risulta che l’assemblea del 3 agosto 2021 è stata indetta con l’esclusione degli iscritti da meno di 6 mesi sulla base dell’art. 4 dello statuto che disciplina le modalità con cui l’associazione effettua le consultazioni degli iscritti, che alla lett. c) prevede espressamente l’esclusione degli iscritti da meno di sei mesi. E ciò in assenza di un ‘regolamento adottato dal Comitato di Garanzia, su proposta del Comitato direttivo’, come risulta dall’istruttoria processuale”. “Il Movimento è decapitato – afferma Borrè a Adnkronos – senza nessun uomo al comando. L’unica cosa che possono fare ora la può fare Beppe Grillo: indire le votazioni del comitato direttivo del M5S, come fece lo scorso 29 giugno. E ripartire da lì. Solo dopo aver votato il nuovo comitato direttivo, si possono eleggere i nuovi membri del comitato di garanzia, i probiviri, ecc.. Qualsiasi altra decisione può essere facilmente impugnata. Insomma, la parola al popolo pentastellato”. Da quanto si apprende, però, non sono previsti viaggi di Grillo a Roma per questa settimana. Oltre a decadere la carica di Conte come “presidente”, la stessa sorte tocca anche ai cinque vicepresidenti, Paola Taverna, Alessandra Todde, Mario Turco, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa, essendo posizioni non previste dal vecchio statuto, che ora torna ufficialmente in vigore.

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