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Conte litiga con Di Maio e fa l’occhiolino a Di Battista

neXtQuotidiano 31/01/2022

Le accuse reciproche sulla gestione delle trattative per il Colle fanno deflagrare, ancora una volta, l’universo pentastellato

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La partita del Colle ha visto tutti sconfitti. Non tanto per il nome scelto, alla fine, ma per le modalità che hanno portato alla rielezione di Sergio Mattarella. Tanti partiti hanno fatto e stanno facendo i propri conti all’interno. Alcune coalizione sono esplose, alcuni movimenti sono implosi. E se sulla situazione nel centrodestra, con le liti tra Lega e Fratelli d’Italia, è stato già detto e scritto molto, le condizioni in cui versa il MoVimento 5 Stelle dopo la corsa al Quirinale sembra essere ancora più grave. E le tensioni tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte sono esplose provocando ire e accuse.

Di Maio-Conte, lo scontro nel M5S sulle trattative per il Quirinale

“Se Di Maio parla di fallimento, se Di Maio ha delle posizioni le chiarirà perché lui era in cabina di regia, come ministro l’ho fatto partecipare”, ha tuonato Giuseppe Conte dopo le prima accuse mosse dal numero uno della Farnesina “ai leader” dei partiti. Secondo l’ex Presidente del Consiglio, dunque, anche il Ministro degli Esteri avrebbe partecipato alle riunioni per la scelta del nome per il Colle. E si fa riferimento a un momento ben preciso: quello precedente all’annuncio (venerdì sera) dell’accordo tra tutti i partiti che sostengono il governo sulla figura di una Presidente della Repubblica donna. Insomma, il caso Belloni.

Ma lo scontro Di Maio-Conte prosegue nelle ore successive, come riporta il quotidiano La Repubblica, con le chat interne al partito che diventano sempre più bollenti: c’è chi difende il leader pentastellato e chi, invece, prende le parti del Ministro degli Esteri. E proprio quest’ultimo, rispondendo all’ex Presidente del Consiglio, prova a smentire la sua narrazione: “Decisioni in cabina di regia? Non si è mai parlato di fare annunci roboanti su presunti accordi raggiunti con Pd e Lega, oggi smentiti anche dal segretario dem Letta. Non si provi a scaricare le responsabilità su altri”. Il capo della Farnesina, infatti, contesta quel clamore mediatico scatenato dalla dichiarazione fatta dal Presidente del M5S (poi seguito a ruota da Salvini) dopo il sesto scrutinio. Parole che hanno portato anche Beppe Grillo a pubblicare questo tweet:

E tra i pareri “illustri” che hanno reso il clima ancora più incandescente, c’è stato anche quello di Alessandro Di Battista, sceso in campo per difendere Giuseppe Conte dalle accuse: “È vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l’ultimo arrivato che, al netto di idee diverse su alcune questioni, considero persona per bene e leale”. Parole che sono piaciute al Presidente M5S che ha riaperto le porte del MoVimento al figliuol prodigo. Apertura che ha il sapore della scissione. L’operato di Conte potrebbe essere oggetto di un “sondaggio” tra gli iscritti, con una valutazione sulla gestione delle trattative per il Colle. Ma la frattura tra l’ex capo politico e quello attuale potrebbe non ricomporsi.

(foto IPP/zumapress)

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