La commissione di Morra decide: se sei razzista non sei un “impresentabile”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-02

Il presidente dell’Antimafia Nicola Morra ha deciso di cambiare il codice etico “depenalizzando” il razzismo

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L’altroieri il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra andava in giro minacciando il ministro Salvini di convocazione perché non si era costituito parte civile nel processo Montante, ricevendo in cambio la risposta che non si aspettava – “ha deciso Conte, prendetevela con lui”- e rimanendo con un palmo di naso. Oggi, fa sapere Repubblica, Morra ha deciso di cambiare il codice etico “depenalizzando” il razzismo:

Succede che la Commissione Antimafia – presieduta dal grillino Nicola Morra – stia riscrivendo pezzi del Codice che fissa i criteri per presentarsi alle elezioni. Sullo sfondo ci sono le europee e le amministrative del 26 maggio.

Sbandierata ai propri elettori, l’intenzione di M5S era quella di riformulare il codice inserendo una nuova soglia di impresentabilità: chiunque abbia accumulato reati per complessivi quattro anni di condanna non è candidabile. Cosa fatta, in effetti. Ma mentre buttavano l’acqua sporca fuori dalla porta, pentastellati e leghisti la facevano rientrare dalla finestra.

Che cosa è successo mercoledì scorso in commissione? Inserita la diga del cumulo di pena (che riguarda anche pene minori), poco prima dell’approvazione del testo è spuntato un emendamento spinto dal Carroccio. Il “ritocchino” giallo-verde (presentato dal leghista Gianluca Cantalamessa e dal cinquestelle Michele Giarrusso) stralcia dalla somma delle condanne questi reati: discriminazione razziale, etnica e religiosa, apologia di fascismo e diffamazione.

A preoccupare è soprattutto il depennamento dei primi due: quelli legati alla legge Mancino del 1993, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan riconducibili all’ideologia nazifascista. E punisce la discriminazione. Risultato: chi si è macchiato o si macchierà di questi reati, non verrebbe definito impresentabile dall’Antimafia in vista delle elezioni. Alla faccia dell’etica e delle liste pulite.

Non male, no?

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