Gli assessori Montanari e Bergamo indagati per il Cirque du Soleil a Tor di Quinto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-10

I sopralluoghi nell’area vennero effettuati da Renato Marra, il fratello di Raffaele la cui promozione è sfociata nel processo a Virginia Raggi

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Per un presunto abuso edilizio a Tor di Quinto in occasione dello spettacolo del Cirque du Soleil oltre a Daniele Frongia sono indagati anche Pinuccia Montanari e Luca Bergamo. L’inchiesta riguarda la violazione di un articolo della legge urbanistica che disciplina le concessioni. E quello di Frongia sarebbe un abuso d’ufficio per aver espresso parere favorevole alla riqualificazione dell’area. I sopralluoghi nell’area vennero effettuati da Renato Marra, il fratello di Raffaele la cui promozione è sfociata nel processo a Virginia Raggi. Scrive oggi Repubblica Roma:

Altre comunicazioni dello stesso tipo sono state inviate al soprintendente Francesco Prosperetti, già indagato per corruzione nell’inchiesta sullo stadio della Roma, e a più di un dirigente capitolino. Atti dovuti, spediti a tutti i protagonisti di una vicenda partita nell’agosto 2017, quando il Cirque du Soleil ha avviato i cantieri nell’area dell’ex Gran Teatro: una nuova recinzione e una colata di bitume, 5 centimetri di asfalto, per dare una base al tendone che avrebbe poi ospitato lo spettacolo. Lavori abusivi per i vigili del gruppo Cassia, fatalmente comandato da Renato Marra, fratello di Raffaele e al centro della vicenda che oggi potrebbe costare la condanna alla sindaca.

Cosa c’entrano, allora, gli assessori 5S? Tor di Quinto torna in una delibera di giunta dello scorso 8 gennaio. Il riepilogo è servito: si parte ad aprile 2017, con il via libera del Comune all’occupazione di suolo pubblico per lo show. I dipartimenti capitolini danno parere positivo. Ma, tra gli altri interventi, chiedono il ripristino della vecchia recinzione e l’allaccio in fogna. Circa 300 mila euro di lavori che i privati avrebbero dovuto smantellare il 13 giugno, a spettacoli conclusi

cirque du soleil tor di quinto

Qui interviene la giunta: quei cantieri, si legge nella delibera, «hanno di fatto contribuito a riqualificare un’area altrimenti depressa». Gli assessori alla Cultura, allo Sport e all’Ambiente (Bergamo, Frongia e Montanari) chiedono di sospendere le attività di «ripristino dello stato dei luoghi» e di mantenere le «migliorie» lasciate in eredità dal circo. Lavori che, come già detto, sarebbero però abusivi.

Scattano le verifiche della polizia municipale e della Soprintendenza. Quest’ultima chiede di grattare via l’asfalto, perché l’area è vincolata e può ospitare soltanto terra battuta. Qualcosa, però, deve essere andato storto. Il terreno destinato dalla giunta «alla futura accoglienza di grandi eventi» è infatti diventato improvvisamente inospitale. Lo sa bene Fiorello: in estate ha dovuto rinunciare a Tor di Quinto per il nuovo spettacolo di punta di Rai Uno, perché l’area era «a rischio sequestro».

Leggi sull’argomento: L’ultima fregnaccia di Virginia Raggi

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