Le misure del Decreto Rilancio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-09

Si attende il varo del Decreto Rilancio, ex Decreto Aprile ed ex Decreto Maggio, per lunedì. La bozza conta ben 770 pagine

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Si attende il varo del Decreto Rilancio, ex Decreto Aprile ed ex Decreto Maggio, per lunedì. La bozza conta ben 770 pagine, spiega oggi La Stampa:

Salvo sorprese niente spacchettamento delle norme dunque: la nuova maxi-manovra dovrebbe essere varata al più tardi lunedì. Sul piatto 55 miliardi di euro. I finanziamenti – ha deciso ieri la Commissione Ue – potranno essere concessi al massimo per 6 anni per le società quotate (7 per le altre società). Fin tanto che lo Stato sarà azionista non si potranno distribuire dividendi, mentre fino a quando non sarà rimborsato almeno il 75% del capitale sarà in vigore un tetto agli stipendi dei manager e le imprese più grandi non potranno rilevare più del 10% di aziende concorrenti. Gli aumenti di capitale saranno consentiti sino al 30 giugno 2021 ma non ne potranno beneficiare aziende in difficoltà economica prima del 31 dicembre 2019, come ad esempio la nostra Alitalia.

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Le misure del decreto Rilancio (La Stampa, 9 maggio 2020)

Nelle pieghe del decreto spunta la possibilità di introdurre una sanatoria in campo edilizio a patto che gli interventi «siano conformi ad appositi piani attuativi di riqualificazione» approvati dai Comuni, sentite Regioni e Soprintendenze. Le famiglie con reddito Isee non superiore a 35.000 euro avranno un credito d’imposta utilizzabile per il 2020 di 500 euro (300 famiglie di due persone, 150 per i single). Per la sanità pubblica, il rafforzamento delle strutture territoriali e i Covid Hospital ci sono almeno 3 miliardi di euro. Ristoranti e bar non dovranno pagare la Tosap fino al 31 ottobre. 600 milioni all’Arera saranno utilizzati per ridurre le bollette elettriche di aprile-giugno per le piccole attività produttive e commerciali. Arriva l’autocertificazione per molti documenti (compresa la certificazione antimafia).Stretta delle norme penali a carico di chi commette reati di truffa aggravata, malversazione o indebita percezione ai danni dello Stato allo scopo di ottenere i fondi.

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