Mirko: l’ultrà salviniano e la morte di Desirée Mariottini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-31

Il Fatto Quotidiano: un cantante di Aprilia che era tra coloro che applaudivano Salvini il giorno della visita a San Lorenzo è stato sentito dai magistrati

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Il Fatto Quotidiano scrive oggi in un articolo a firma di Vincenzo Bisbiglia che un italiano, chiamato Mirko, è stato sentito dai magistrati in relazione alla morte di Desirée Mattesini. Nei giorni scorsi si era parlato di un quinto uomo nella storia dello stupro e dell’omicidio della 16enne in via dei Lucani a San Lorenzo. L’uomo non è indagato.

L’“ultrà salviniano”, come è stato ribattezzato negli ultimi giorni per aver acclamato, insieme ad alcune donne del quartiere, l’arrivo del ministro dell’Interno a San Lorenzo, aver partecipato alle contestazioni alla fiaccolata di giovedì scorso e presenziato alla marcia di Forza Nuova di sabato.

Dopo aver assistito ai rilievi della polizia scientifica e ad altri sopralluoghi degli inquirenti, ieri era presente anche alla preparazione delle esequie di Desirée, all’obitorio comunale al Verano, quando gli uomini della Squadra Mobile lo hanno condotto in Questura per risentirlo. È stata interrogata anche una delle due bariste del locale di San Lorenzo frequentato da Mirko.

mirko desirée mariottini

Gli investigatori cercano informazioni sulle due amiche “romane” di Desirée, Antonella (la ragazza dalle treccine blu) e una certa “Claudia che faceva la modella”.

Poi c’è Mirko. Il 31enne, residente ad Aprilia (Latina), cantante neomelodico, è stato coinvolto in una serie di arresti per droga avvenuti nel 2015 nella cittadina pontina. È lui che fra la serata di venerdì 19 e la mattina di sabato 20 ottobre (ben 24 ore dopo la morte di Desirée) ha convinto un senegalese, soprannominato “Pi”, a recarsi prima al commissariato San Lorenzo, poi alla vicina stazione dei carabinieri e poi di nuovo alla polizia (non era stato ritenuto attendibile per via del suo stato di ebbrezza) per raccontare quanto sapeva del decesso della giovane.

Perché? Cosa c’entrava lui? Cosa l’ha spinto? “Visto che penso di conoscere di vista la ragazza deceduta mi sono attivato nel quartiere”, aveva detto agli agenti. Circostanza smentita ieri in Questura: “Pensavo di averla vista la mattina qui al bar, ma mi sono sbagliato, non era lei”, avrebbe detto.

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