Il ministro tedesco che tifa per il sì al referendum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-01

Intervistato a Berlino da Maria Latella per una puntata speciale de L’Intervista che andrà in onda questa sera alle 21.30 su Sky TG24 HD, il ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maiziére ha espresso la sua opinione sul referendum costituzionale del 4 dicembre:” Non spetta a me esprimere un giudizio sulla struttura sociale di un …

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Intervistato a Berlino da Maria Latella per una puntata speciale de L’Intervista che andrà in onda questa sera alle 21.30 su Sky TG24 HD, il ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maiziére ha espresso la sua opinione sul referendum costituzionale del 4 dicembre:” Non spetta a me esprimere un giudizio sulla struttura sociale di un popolo. Quando la struttura parlamentare non è abbastanza efficiente è il popolo a dover intervenire. Riconosco il coraggio di questo governo nel voler cambiare la Costituzione e la struttura decisionale di questo Paese. Potrà dare all’Italia un futuro migliore. Approvare un simile cambiamento per il futuro è una decisione coraggiosa”.
maiziere
Sui migranti: “Delle persone che arrivano (in Europa) ci sono persone vulnerabili che hanno bisogno di protezione quando provengono ad esempio da aree di guerra, o che sono minacciate o che sono oggetto di persecuzione politica. I non vulnerabili sono quelli che vengono solo perché cercano in Europa un futuro economicamente migliore e questi sono davvero tanti in articolare quelli che vengono dall’Africa vengono in Italia. Questi non saranno ripartiti, non rientrano nell’oggetto delle decisioni. Non avranno nessuna chance che si possa votare a maggioranza a favore di una decisione di ripartire persone non vulnerabili provenienti dalla Grecia o dall’Italia”, ha detto il ministro. “Pertanto il compito principale è di far sì che in Europa non arrivino in massa anche troppi soggetti vulnerabili. Certamente dobbiamo riuscire ad adempiere le nostre responsabilita’ umanitarie nei confronti delle persone vulnerabili purche’ il loro numero sia contingentato, solo allora sarà più facile procedere alla ripartizione di questi arrivi anche con l’Ungheria”, ha concluso.

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