Opinioni

Come il ministero della Difesa si smentisce da solo sui pescherecci italiani attaccati dai libici

Mario Neri 04/05/2019

In Italia la situazione è talmente disperata e talmente poco seria che il ministero della Difesa prima scrive tweet sostenendo che la Marina Militare abbia salvato pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche senza citare alcuna fonte, e poi che il tweet venga cancellato accusando la fonte (un’agenzia di stampa) di aver sbagliato, ma senza […]

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In Italia la situazione è talmente disperata e talmente poco seria che il ministero della Difesa prima scrive tweet sostenendo che la Marina Militare abbia salvato pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche senza citare alcuna fonte, e poi che il tweet venga cancellato accusando la fonte (un’agenzia di stampa) di aver sbagliato, ma senza assumersi la responsabilità di niente. Una scelta talmente infantile che fa perfettamente comprendere quanto siano buttati i soldi con cui vengono pagati gli “espertoni” che il MoVimento 5 Stelle si porta dietro nei ministeri (fino a Palazzo Chigi). Alla faccia della spending review!

E siccome siamo in campagna elettorale, alcune fonti del Viminale hanno attaccato, sempre via agenzia di stampa e rigorosamente in anonimato, la ministra Trenta: “Anziché chiedere alla ‘sua’ Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare. Non e’ informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e a criticare servitori dello Stato come il generale Ricco’. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più”. E giusto per toglierci il dubbio che si trattasse di una guerra tra cosche rivali, subito dopo alcune “fonti” anonime della Difesa hanno replicato a quelle del Viminale: “”Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l’istituzione, usata a fini elettorali. In questo caso per attaccare il ministro Trenta. Non c’è molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravità dell’episodio. Dispiace che il Viminale, il cui titolare è Matteo Salvini, piuttosto che occuparsi della sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l’Italia”.

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