Reddito di emergenza (REM): mille euro a testa per tre milioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-04

Nel decreto di aprile il pacchetto per gli ammortizzatori sociali sarà «intorno ai 15 miliardi», ha detto la ministra del Lavoro, a Class Cnbc.« Il pacchetto di misure per il lavoro peserà svariati miliardi. La cifra, rispetto al decreto precedente, potrebbe essere raddoppiata, se non anche di più, perché si è ampliata la chiusura delle attività

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Il piano per il reddito di emergenza del governo prevede mille euro a testa per tre milioni di cittadini: probabilmente una tantum, visto che la copertura della misura sarebbe di circa 3 miliardi di euro. Il reddito di emergenza (REM) è una misura universalistica allo studio del governo nel decreto di aprile che prevede un nuovo reddito, definito di emergenza, da destinare a tutti i cittadini che in questo momento non hanno alcun sostegno economico. È un’iniziativa che amplia di gran lunga il reddito di cittadinanza avviato l’anno scorso. Spiega Marco Galluzzo sul Corriere della Sera:

Nel decreto di aprile il pacchetto per gli ammortizzatori sociali sarà «intorno ai 15 miliardi», ha detto la ministra del Lavoro, a Class Cnbc.« Il pacchetto di misure per il lavoro peserà svariati miliardi. La cifra, rispetto al decreto precedente, potrebbe essere raddoppiata, se non anche di più, perché si è ampliata la chiusura delle attività. Per cui è chiaro che per tutelare tutti i lavoratori e tutte le imprese stiamo facendo questa previsione di ampliamento e rafforzamento importante degli ammortizzatori sociali».

Poi il punto sul cosiddetto reddito di emergenza: «C’è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto. Quindi per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica». «Verranno tutelati anche i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio, anche con un giorno di anzianità. Lo stiamo inserendo in un emendamento governativo», ha aggiunto la Catalfo, rimarcando che «l’idea del governo è tutelare tutti, tutti i lavoratori e tutte le imprese. Mi sento ancora di dire che nessuno perderà il lavoro per il coronavirus —ha ribadito—. Confermeremo, amplieremo e rafforzeremo le misure nel decreto di aprile, anche con importanti investimenti per dare liquidità alle imprese».

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Le misure di aprile (Corriere della Sera, 4 aprile 2020)

L’idea è eliminare o ridurre al minimo i requisiti patrimoniali, sia immobiliari (seconda o terza casa) che mobiliari (aumentano i 6mila euro sul conto corrente oggi previsti come limite massimo) e quelli reddituali. Solo in questo modo si andrebbero a coprire anche i lavoratori in nero: al netto di quelli già intercettati dal Rdc, si ipotizza almeno un altro milione di persone. Per essere rapidi ci si affiderà a un’auto-dichiarazione del beneficiario.  Per andare ancora più veloci il Reddito di emergenza partirà da quello di “ultima istanza”previsto dall’articolo 44 del decreto per estenderlo alle categorie che oggi non sono coperte da nessuna delle misure esistenti. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, il decreto di marzo lascia fuori da qualsiasi misura 800 mila lavoratori domestici (colf e badanti) e 1,1 milioni di lavoratori “saltuari”, di cui solo una piccola parte (15%) può forse usufruire di qualche trattamento di disoccupazione.

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