Milano, sgomberi senzatetto: quelle toppe della politica che violano i diritti

di Iacopo Melio

Pubblicato il 2021-12-18

È successo quello che in un Paese civile, in inverno, non sarebbe mai dovuto accadere, ed è successo nella modernissima e stimabile Milano, con la compiacenza della politica che stavolta, però, è scivolata provando poi a nascondersi dietro a un dito. La polizia locale, scortando i mezzi dell’Amsa, ha infatti buttato via le coperte e …

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È successo quello che in un Paese civile, in inverno, non sarebbe mai dovuto accadere, ed è successo nella modernissima e stimabile Milano, con la compiacenza della politica che stavolta, però, è scivolata provando poi a nascondersi dietro a un dito. La polizia locale, scortando i mezzi dell’Amsa, ha infatti buttato via le coperte e i materassi dei senzatetto con un blitz nei tunnel in Centrale: così adesso decine di persone sono prive di giacigli e degli effetti personali. Strumenti di fortuna che, nel periodo di massimo freddo, possono essere vitali per loro.

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“Li abbiamo spostati al mezzanino della stazione”, hanno detto gli assistenti sociali del Comune. Peccato che alcuni clochard fossero completamente assenti quando il fatto è avvenuto, senza quindi cercare un dialogo, mentre altri sono scappati lasciando tutto ciò che avevano in strada: insomma, uno sgombero a tutti gli effetti, con oltre quaranta agenti sul posto e qualche minaccia volata ai giornalisti (come quelli di Milano Today, a quanto pare). Una violazione dei diritti degli invisibili che non ci saremmo mai aspettati.

Ma a chiamare le cose col loro nome, purtroppo, non ci riesce nemmeno l’onorevole Lia Quartapelle, che riprendendo le parole dell’assessore ai Servizi Sociali Lamberto Bertole, su Instagram ha riportato:

“Le immagini che vediamo sui social hanno un contesto, un prima e un dopo che non sempre rientrano nell’inquadratura. Quando la velocità dei social incontra la complessità della vita vera delle persone c’è poco da scherzare. Le unità mobili sono intervenute per offrire una sistemazione dignitosa per la notte al mezzanino e del cibo caldo. Questa mattina sono stati invitati a recarsi al Centro Sammartini per l’ammissione in uno dei centri che il Comune ha allestito per l’inverno, dove ci sono ancora tanti posti liberi. L’area dei sottopassi vicino alla stazione è stata poi oggetto dell’intervento di Amsa, dopo che gli operatori avevano invitato i senza dimora a prendere tutto quello che volevano portare con loro”.

Cara Onorevole e caro Assessore, quale fosse il “prima” glielo ricordiamo con piacere: uomini e donne che, per scelta o per destino, si erano arrangiati senza chiedere niente, se non di tenersi quel poco che avevano e che qualcuno gli ha sottratto anche se non presenti (alla faccia dell’offerta). È stata calpestata la loro dignità, e pure quella del lavoro, faticoso, che un sacco di associazioni di volontariato compiono ogni giorno, per strada, e non solo in inverno, offrendo ai senzatetto qualche piccolo aiuto. Del “dopo”, invece, rimane l’incapacità a chiamare le cose col loro nome, un po’ come quando i finanziamenti alle guardie costiere libiche c’è chi li chiama “soccorsi” anziché “respingimenti”: non si è trattato di un invito, ma di uno sgombero forzato e coatto, di una violenza, senza considerare chi in un Centro non vorrà mai finirci, oppure non potrà farlo (o al massimo per poco tempo) per carenza di posti e perché tanto, fra tre mesi, tornerà il caldo, ma il loro disagio non se ne andrà a Primavera e nemmeno di giorno. E in qualunque caso, ognuno di loro si troverà senza un giaciglio, nemmeno un pezzo di cartone sul quale passare le notti.

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Sono state buttate via coperte calde, materassi accoglienti, sacchi a pelo confortevoli in cambio di una costrizione che nemmeno andrà a buon fine, e che riporterà al punto di partenza ma ancora più indietro. Questa non è solidarietà e questi non si chiamano aiuti. Però sì, su una cosa sono d’accordo con voi: la vita vera è complessa, e i problemi non si cancellano con un colpo di spugna, ma occorre una strategia basata su ascolto, comprensione, pianificazione, lunga visione… Ecco perché c’è poco da scherzare, come dite voi, ed ecco perché siamo indignati come diciamo noi. A Milano, uno dei Comuni più ricchi d’Italia, due giorni fa, si è giocato sulla pelle degli ultimi. Su dei corpi svestiti, sotto il gelo del Natale. Abbiate il coraggio di dirlo il caro prezzo che avete causato, senza offrire alcuna vera, concreta, maledetta soluzione. E Buone Feste a tutte e tutti.

 

(foto da: screenshot video MilanoToday)

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