Michela Rostan: la deputata di LeU che passa a IV (e quando se ne andò dal PD in polemica con Renzi)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-18

“E’ una decisione mia. Una decisione politica che tuttavia non c’entra con la questione del governo. Continuerò a votare la fiducia”. Lo dice Michela Rostan, la deputata di Leu che ha scelto di passare al gruppo di Italia Viva, interpellata dalla Dire. Rostan avrebbe motivato la sua scelta con il parere contrario del ministro Roberto …

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“E’ una decisione mia. Una decisione politica che tuttavia non c’entra con la questione del governo. Continuerò a votare la fiducia”. Lo dice Michela Rostan, la deputata di Leu che ha scelto di passare al gruppo di Italia Viva, interpellata dalla Dire. Rostan avrebbe motivato la sua scelta con il parere contrario del ministro Roberto Speranza a un suo emendamento sulla sicurezza del personale medico che, spiegano da Leu, “avrebbe equiparato i sanitari a pubblici ufficiali”. La scelta di Rostan non ha comunque destato sorpresa: un esponente di primo piano di Leu alla Camera sottolinea infatti che “la collega aveva già provato a passare autonomamente al Partito democratico. Ora prendiamo atto che ha cambiato idea, scegliendo una collocazione opposta. È una operazione di trasformismo che nulla ha a che vedere con la politica”, aggiunge la stessa fonte, “da chi cerca una collocazione personale”. Nel partito di Speranza, tuttavia, c’e’ la certezza che “questo passaggio non cambierà nulla nella tenuta del governo, anche perché tradizionalmente il problema dei numeri è al Senato”.

michela rostan

Ettore Rosato, coordinatore di Iv, interpellato al telefono, risponde ironico alla domanda sull’annunciata adesione della deputata di Leu Michela Rostan a Italia viva. Il riferimento è alle voci che nei giorni scorsi davano alcuni parlamentari in uscita da Iv: “Ma come, non stavate facendo l’elenco di quelli che vanno via da Italia viva?”. Anche Giuseppina Occhionero era passata da LeU a Italia Viva qualche tempo fa. Poi è finita nell’indagine per falso che ha coinvolto il suo collaboratore parlamentare Antonello Nicosia. “Scelsi di aderire al Pd perché innamorata dell’idea, di unire finalmente i diversi filoni del riformismo. Quel grande sogno è purtroppo svanito”, scriveva l’onorevole in una lettera al Corriere del Mezzogiorno nel 2017, indicando proprio nella stagione renziana il motivo della sua fuga: “Ho provato tanta rabbia per la miopia e l’arroganza con la quale sono stati minimizzati i nostri gravi insuccessi. Non so, francamente, cosa ancora debba succedere per aprire finalmente gli occhi”. Pessimo anche il giudizio politico: “Parliamoci chiaro. Le nostre principali riforme si sono rivelato un clamoroso fallimento. Prendo atto dell’assoluta mancanza di volontà di Matteo Renzi di apportare le correzioni necessarie”.

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