«Michaela Biancofiore dovrà trovarsi un lavoro»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-04

I coordinatore di Forza Italia e capogruppo del partito a Bolzano Enrico Lillo ha inviato una lettera al quotidiano Alto Adige nella quale dipinge con colori non esattamente appropriati Michaela Biancofiore, sua compagna di partito. La polemica è cominciata quando Lillo ha indicato un candidato alla carica di sindaco, da contrapporre a quello uscente del …

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I coordinatore di Forza Italia e capogruppo del partito a Bolzano Enrico Lillo ha inviato una lettera al quotidiano Alto Adige nella quale dipinge con colori non esattamente appropriati Michaela Biancofiore, sua compagna di partito. La polemica è cominciata quando Lillo ha indicato un candidato alla carica di sindaco, da contrapporre a quello uscente del centrosinistra Luigi Spagnolli. La scelta è caduta su Alessandro Urzì dell’area di centrodestra, alla guida di un partito personale con il quale aveva conquistato un posto in consiglio provinciale. Dopo l’annuncio della candidatura di Urzì, si era fatta avanti la Biancofiore dicendo di avere trovato un leader nazionale disposto a candidarsi a Bolzano e polemizzando nei confronti di Lillo. Ora è arrivata la risposta del diretto interessato che, in una lettera al quotidiano Alto Adige, dice di Biancofiore che «ha fatto dell’arroganza, dell’altezzosità, della bella vita ben pagata dalla comunità uno stile di vita». Lillo, dopo avere imputato alla Biancofiore il calo del Pdl in Alto Adige passato, osserva, “dal 30% del 2010 al miserabile 2,5 delle ultime provinciali”, pronostica per Biancofiore un futuro difficile, perché – afferma – «dovrà trovarsi un’occupazione e si scontrerà con la dura realtà di chi è in cerca di un lavoro e non lo trova”. “In pratica – conclude Lillo – tutta la sua vita politica è trascorsa in modo egocentrico, pensando sempre solo prima a se stessa come fosse l’ombelico del mondo».

Caro Direttore,
le scrivo come vede spogliato da simboli e da incarichi, perché le parole che le scrivo sono quelle di un comune cittadino, e come tale offeso nella dignità personale di uomo, genitore e professionale.
Come lei ben sa, ho preferito durante quest’anno, dove ho cercato di svolgere al meglio l’incarico che il Presidente Berlusconi mi ha affidato, soprassedere al “fuoco amico” e non farmi trascinare nelle polemiche politiche che quasi sempre sono sfociate nell’insulto alla persona.
Ho preferito non rispondere alle insensate provocazioni con risposte che sarebbero state cariche dello stesso modo insensato di fare politica. Ho preferito nel limite delle mie possibilità rispondere con il lavoro sul territorio tentando di ricostruire rapporti umani e politici distrutti proprio da tali atteggiamenti e che evidentemente nonostante tutto, poco hanno insegnato a chi ha fatto della polemica, dell’insulto, dell’arroganza, dell’altezzosità, della bella vita ben pagata dalla Comunità anche da quella che quotidianamente viene insultata, uno stilo di vita.
Negli articoli che ho letto negli ultimi due giorni sul suo giornale, oltre che ad autoincensarsi e a raccontare dell’amore per Bolzano e l’Alto Adige racchiuso tutto in una maglia sfoggiata in televisione e nell’unica presenza in 5 anni di mandato in Consiglio comunale scrivendo in questo modo una delle pagine più brutte della storia dei politici di Centro Destra che hanno avuto l’onore di sedere nei banchi del Consiglio comunale, e nel primato delle assenze sia fisicamente che nella proposizione di documenti alla Camera dei Deputati facilmente riscontrabile dal sito ufficiale del Parlamento prodotto nelle tre legislature dove è stata agevolmente eletta grazie alle liste bloccate, rivolgendosi alla mia persona, l’On. Biancofiore mi apostrofa in diversi modi parlando della “pochezza dei vari Lillo e Tomada..” dandomi dello “ Pseudo-coordinatore” o addirittura “sedicente coordinatore”
In simili affermazioni l’unica “pochezza” che emerge è l’intelligenza di chi l’ha scritta che con tutta evidenza non si rende neppure conto di quello che dice, dimostrando la frustrazione che giorno per giorno sta impossessandosi della sua sempre più flebile notorietà tenuta sempre nascosta dal carattere aggressivo di chi non vuole farsi portar via “l’osso dalla bocca” ed è per questo che la mia pietà umana e cristiana nei suoi confronti è tanta.
Voglio però contestualmente far presente all’Onorevole, che differentemente da lei, io mi ritengo molto ricco. E lo sono, perché ho una famiglia meravigliosa, sono un marito felice, ho una moglie e due figli stupendi di cui vado orgoglioso, ho innumerevoli amici DISINTERESSATI che mi vogliono un bene dell’anima, ho l’ONORE di appartenere da oltre trent’anni a una grande Istituzione dello Stato che diversamente dall’Onorevole mi ha sempre riconosciuto elevatissime doti professionali umane e morali, ho e dei colleghi di lavoro dei quali diversamente dai suoi vado molto fiero. Sono ricco perché ho il piacere di dedicarmi quasi quotidianamente, a chi ha più bisogno ricevendo in cambio una piacevole gratificazione data da un semplice sorriso, che vale mille volte lo stipendio di un parlamentare e che comunque non ha prezzo. Ho l’orgoglio di aver acquisto una laurea in età avanzata, riprendendo gli studi presso le scuole pubbliche serali e lavorando di giorno, con una immensa soddisfazione che solo chi ha vissuto questa bella esperienza può gustare e nella certezza di aver dato un ottimo esempio ai miei figli. Tutte ricchezze queste, che bisogna sapersele meritare e guadagnare e alle quali non ci si arriva solo grazie ad un semplice titolo onorifico davanti ad un nome, conquistato solo grazie ad un sistema elettorale che non permette all’elettore di scegliere. Tant’è vero che lei è l’unica tra i parlamentari che si sta battendo per non farla modificare ed è molto evidente il perché. Con la nuova legge, se non troverà un posticino nelle liste bloccate (magari in Campania), dovrà trovarsi un’occupazione e si scontrerà con la dura realtà di chi è in cerca di un lavoro e non lo trova nonostante i titoli di studio, e visto che la carriera di scrittrice non è andata “oltre gli ostacoli” ma si è schiantata contro l’indifferenza dei lettori nei confronti di un libro che già chiamare libro è offensivo nei confronti degli scrittori, quelli veri, credo che sarà veramente dura. Riguardo ai tanto decantati successi sotto la sua guida, questi sono sotto gli occhi di tutti e soprattutto sono scritti nei numeri, in quei numeri con i quali lei stessa dice di avere qualche problema, e che dicono inesorabilmente che sotto la sua guida il PDL prima e Forza Italia poi sono passati dal 30% del 2010 al miserabile 2,5% delle ultime provinciali. Provinciali alle quali ancora una volta la protagonista è stata la sua memorabile strategia, con la quale è riuscita nell’impossibile impresa di far eleggere Elena Artioli che mai si sarebbe aspettata un simile “assist” inserendola come capolista e che diversamente oggi starebbe facendo qualcos’altro, e se non fosse stato per i nomi inseriti nelle prime quattro posizioni il risultato sarebbe stato ancora peggiore, quasi da prefisso telefonico, altroché! Sono questi i suoi successi, che insieme alla distruzione del Centro Destra di cui in modo grottesco se ne vuole estraniare scaricando come suo solito la colpa sugli altri sono alcune tra le pagine più brutte della storia politica dell’Alto Adige, che certamente non finiranno sui libri di scuola, ma rimarranno indelebilmente impresse nella memoria degli Altoatesini. In pratica tutta la sua vita politica è trascorsa in modo egocentrico, pensando sempre e solo prima a se stessa come fosse “l’ombelico del mondo”, anche quando sembrava volesse lasciare qualche “briciola” agli altri. Questo modo di fare alla “mantide religiosa”, ha portato chiunque le sia stato negli anni fedele e leale, ad allontanarsi da lei stufo delle continue dosi di aggressioni (per usare un eufemismo) verbali che ogni giorno venivano e vengono a tutt’oggi così generosamente elargite. Se potesse decidere da sola, credo se ne andrebbe anche l’affettuosa cagnolina Puggy. Detto questo, io nella mia vita grazie a Dio e alle professionalità che ho acquisito nel tempo, potrò fare certamente a meno della politica e delle sue brutture come quelle che i nostri concittadini sono costretti a leggere da tempo, perché la mia vita non cambierebbe di tanto se non nel recupero del tempo che quotidianamente dedico ad essa.
Concludo, con un semplice ma a mio avviso profondo pensiero: chi crede che per essere ONOREVOLE basti una semplice, quanto nel caso specifico facile elezione, ha ben poco di onorevole. L’ONORE è tutta un‘altra cosa, è il colore sensibile della morale, della solidarietà di una vita coerente di chi ha soprattutto rispetto del prossimo e su questo come si vede da certi esempi c’è ancora molto da lavorare.

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