«Mi hai tradito»: la telefonata sentimentale tra Salvini e Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-20

Il contenuto della conversazione è esilarante anche se la telefonata è stata raccontata alle truppe del MoVimento 5 Stelle per spiegare le ragioni pentastellate

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Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera oggi riporta un retroscena che riguarda Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due capi della maggioranza gialloverde, che si sarebbero sentiti il 7 agosto dopo le dichiarazioni del Capitano sulla caduta del governo Conte. Il contenuto della conversazione è esilarante anche se la telefonata è stata raccontata alle truppe del MoVimento 5 Stelle per spiegare le ragioni pentastellate:

Il leader della Lega ha appena incontrato Giuseppe Conte al quale ha comunicato la volontà di aprire la crisi e in serata è atteso a Sabaudia dove dovrebbe fare un annuncio importante (annuncio che verrà ritardato di 24 ore per permettere al premier di conferire con Sergio Mattarella). In questo lasso di tempo, mentre i media rilanciano le indiscrezioni di una rottura nell’esecutivo, si consuma lo strappo. E si ribaltano i ruoli.

La Lega finora non ha comunicato nulla al M5S. La crisi, per Di Maio, al momento è solo uno spettro evocato da tv e giornali. Ma dopo il colloquio con Conte, il vicepremier pentastellato riceve un messaggio da Salvini e richiama. «Ti rendi conto di quello che stai facendo?», dice. Di Maio teme che la crisi possa far aumentare l’Iva e che molti provvedimenti si blocchino.

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«Sei sleale, hai tradito la mia fiducia sul piano umano e quella del Paese. Queste cose si pagano nella storia». Salvini ribadisce che per lui è arrivato il momento di tornare alle urne. Le posizioni tra i due rimangono inconciliabili. Di Maio replica: «Decideranno gli italiani, ma tagliamo il numero dei parlamentari, è una riforma storica, arriviamo almeno al 9 settembre per il taglio».

Salvini risponde: «A settembre non ci arrivi, dobbiamo andare a votare». I due vicepremier — raccontano fonti del Movimento — da allora non hanno più contatti diretti, ma sono gli uomini di raccordo più vicini a Giancarlo Giorgetti e i fedelissimi di Di Maio a tessere i rapporti in questa fase.

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