Opinioni

Il metodo Travaglio applicato a Travaglio

di Marco Demmini

Pubblicato il 2017-06-25

Proviamo ad applicare in via ipotetica il metodo Travaglio. Questo è un estratto delle conversazioni di Raffaele Marra, il vicecapo di gabinetto di Virginia Raggi. Non sapendo di essere intercettato non si dubita della sua sincerità. Marra racconta di una telefonata intercorsa tra Teodoro (Teo) Fulgione, portavoce di Virginia Raggi, e Marco Travaglio, il giornalista […]

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Proviamo ad applicare in via ipotetica il metodo Travaglio. Questo è un estratto delle conversazioni di Raffaele Marra, il vicecapo di gabinetto di Virginia Raggi. Non sapendo di essere intercettato non si dubita della sua sincerità. Marra racconta di una telefonata intercorsa tra Teodoro (Teo) Fulgione, portavoce di Virginia Raggi, e Marco Travaglio, il giornalista fustigatore con la schiena dritta che si tiene alla larga da qualsivoglia influenza politica.
marco travaglio teodoro fulgione
Ciò che emerge da quella frase è che il portavoce ha ottenuto il suo obiettivo: le accuse politiche di Marra erano effettivamente scomparse dall’intervista cartacea del Fatto Quotidiano. È normale che le forze politiche chiedano di censurare notizie per loro scomode: forse è meno normale che un giornalista accetti le condizioni dei loro portavoce. Si accusavano i giornalisti di essere reggitori di microfoni, nella Terza Repubblica ci sono giornalisti portavoce dei portavoce. E chiudiamo qui il metodo Travaglio.
In verità non è così. E’ stato spiegato qui e qui. Se si segue l’intera vicenda e si interpreta quella frase nel contesto, si comprende che Travaglio in realtà aveva ragione. Ma se si estrapola quella frase da tutto il resto e la si isola ripetendola come un mantra, vedete come è facile creare un’illusione ottica?

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