Il vero (e surreale) significato della polemica Conte-Salvini-Meloni

di Elio Truzzolillo

Pubblicato il 2020-04-12

Mentre il PD si avvia a vincere l’Oscar nella categoria ”partito di governo non protagonista”, i riflettori della politica sono puntati sulla polemica tra il presidente del consiglio da una parte e Matteo Salvini e Giorgia Meloni dall’altra. Il fatto credo sia noto a tutti: i due leader dell’opposizione hanno accusato Giuseppe Conte di aver …

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Mentre il PD si avvia a vincere l’Oscar nella categoria ”partito di governo non protagonista”, i riflettori della politica sono puntati sulla polemica tra il presidente del consiglio da una parte e Matteo Salvini e Giorgia Meloni dall’altra. Il fatto credo sia noto a tutti: i due leader dell’opposizione hanno accusato Giuseppe Conte di aver svenduto e tradito il nostro paese dopo l’accordo di massima raggiunto nell’ultima riunione dell’Eurogruppo. Il motivo è che il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) compare, nel comunicato finale dell’incontro, tra gli strumenti per contrastare l’emergenza CoViD-19.

chi ha firmato il mes salvini

A stretto giro di posta, durante l’ultima diretta per presentare l’ennesimo decreto, il presidente Conte ha attaccato duramente sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni per aver mentito nella ricostruzione dei fatti. La polemica che sta (ahimè) appassionando l’Italia verte su tre punti:

1) Le falsità raccontate da Salvini e dalla Meloni sul MES.

2) L’opportunità di approfittare di una diretta istituzionale che aveva altri fini per attaccare i leader dell’opposizione (un confuso Enrico Mentana ha addirittura dichiarato che se avesse saputo non avrebbe mandato in onda quella parte).

3) Le falsità o imprecisioni dello stesso presidente del consiglio nella sua replica.

Data la tragicità del momento trovo stucchevoli gli elementi su cui si è articolata la polemica. Il vero dato importante è un altro, cioè che Conte, Salvini e Meloni, pur litigando tra loro, sono d’accordo sulla sostanza. È questa la cosa da rimarcare: tutti e tre sono fermamente contrari al fatto che l’Italia usi la linea di credito prevista dal MES per questa emergenza. Vi pare poco? A me pare quasi di sentire le risate incredule degli altri leader europei: lo stato che più di tutti avrebbe bisogno di finanziamenti a basso costo non intende usufruire di quelli che verosimilmente saranno disponibili più velocemente. Perché uno stato dovrebbe comportarsi in modo così scioccamente autolesionistico? Perché siamo dei fessi e degli irresponsabili, gli risponderei. Salvini e la Meloni devono continuare a nutrire il loro elettorato con la balla che la UE stia cercando di fregarci in ogni modo per prendere il controllo della nostra economia e distruggerla, Conte (che vorrebbe apparire come un leone ma è un coniglio) ha paura di indispettire quella parte di M5S che non vuole lasciare a Salvini il monopolio dell’anti europeismo che tanta fortuna elettorale ha portato in passato. Farebbe ridere se non fosse una tragica realtà, l’Italia probabilmente si taglierà le palle da sola per puri motivi ideologici e di posizionamento elettorale. Li sentite anche voi gli altri leader europei che ridono? Conte, Salvini e la Meloni sono d’accordo anche su un’altra cosa: se questo è il massimo che può fare l’Europa allora è meglio che l’Italia faccia da sola…

giorgia meloni chi ha firmato il mes nel 2012

Tramite il MES potremmo avere circa 35 miliardi di euro quasi a tasso zero con la sola condizione di usarli per le spese sanitarie. In particolare al punto 15 del comunicato dell’Eurogruppo si legge:

“…to use this credit line to support domestic financing of direct and indirect healthcare, cure and prevention related costs due to the COVID 19 crisis.”

In pratica questi fondi saranno accessibili senza alcuna condizionalità se non quella di essere usati per coprire i costi diretti e indiretti dell’emergenza CoviD-19 relativi all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione. In questa definizione possono essere fatti rientrare una miriade di interventi urgenti e indispensabili. Per esempio il rafforzamento del sistema sanitario, le misure per l’adeguamento di tutti i luoghi di lavoro e dei trasporti pubblici, gli screening di popolazione, i soldi per la ricerca, i sistemi digitali per il controllo e il tracciamento, l’acquisto di dispositivi di protezione e tante altre cose che con un po’ di fantasia e un minimo di insistenza potremmo agevolmente farci accettare.

giuseppe conte 3 maggio 1

E invece no… noi li rifiutiamo perché Salvini ci vede un trucco per prendere il controllo della nostra economia e Conte non ha la forza di spiegare a Vito Crimi che quei soldi ci servono. Questo sarà ancor più vero se lo spread dovesse dare segni di nervosismo nelle prossime settimane. Addirittura Conte perde talmente il contatto con la realtà che durante la diretta afferma che sono stati altri paesi che hanno chiesto di usare il MES senza condizionalità, perché l’Italia non l’avrebbe mai fatto. In altre parole il nostro presidente del consiglio si vanta di non aver contribuito a ottenere uno dei più importanti successi conseguiti all’Eurogruppo, tutto questo per dimostrare che lui odia il MES più di Salvini e della Meloni (gran bella gara eh). Se Salvini insistesse col dire che anche il fondo SURE è una trappola, state certi che Conte rifiuterebbe anche quello per non essergli da meno. In tutto questo il PD, invece di chiedere un immediato incontro chiarificatore con il primo ministro, dorme placidamente e si coccola l’Oscar di cui si parlava all’inizio dell’articolo. Quando in uno stato attraversato da un’emergenza storica tanto l’opposizione quanto il governo fanno a gara a chi è più irresponsabile, l’hashtag “andrà tutto bene” rischia di suonare davvero sinistro. Un’ultima riflessione: poiché Conte ha dato pubblicamente la sua parola garantendo che l’Italia non si avvarrà del MES, l’unico modo per accedere a quei fondi sarà cambiare presidente del consiglio

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