Quando si usano i medicinali a base di cannabis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-21

Le opinioni e le spiegazioni

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Quando si usano i medicinali a base di cannabis? Dopo la notizia sulla produzione di marijuana nel centro di ricerche militari a Firenze per fini terapeutici, quali sono le principali indicazioni per quanto riguarda l’utilizzo dei medicinali a base di cannabis? Anche se medici e scienziati si dividono sul tema,si può dire che i campi meno controversi sono quelli delle cure palliative, della terapia del dolore cronico(compreso quello neuropatico connesso alla sclerosi multipla),della terapia di supporto contro la nausea e il vomito nella chemioterapia.L’efficacia della cannabis è stata studiata (con risultati non definitivi) per glaucoma, traumi cerebrali, ictus, sindrome di Tourette,epilessia e artrite reumatoide. L’uso della marijuana è ipotizzato anche per ridurre i dosaggi degli oppiacei e in altre patologie come le sindromi ansioso-depressive, le malattie auto-immuni e l’asma bronchiale. Gli studi clinici sono però ancora troppo pochi.


Nel frattempo, entro il 31 ottobre verrà costituito il gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei due ministeri e da quello delle Politiche agricole e forestali, dello Sfcm, dell’Aifa, dell’Istituto Superiore di Sanità, e delle Regioni e Province autonome, per definire in un protocollo operativo la programmazione delle operazioni da compiere, la quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie, la fitosorveglianza, le verifiche e le tariffe le competenze del pool di esperti. Spetterà poi al Consiglio Superiore di Sanità dare il via libera alla produzione, dopo l’esame del protocollo. I primi farmaci saranno pronti entro il 2015. Lo stabilimento di Firenze, dopo avere acquisito le autorizzazioni, effettuerà le operazioni di coltivazione, fabbricazione della sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis e il confezionamento della stessa in imballi di diverse dimensioni da distribuire, su richiesta delle Regioni e Province autonome, alle farmacie territoriali ed ospedaliere per l’allestimento di preparazioni magistrali, da dispensare dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile al fine di soddisfare il fabbisogno della popolazione. Sulla base dei risultati ottenuti, sarà predisposta una convenzione fra le parti per la produzione industriale della sostanza attiva e per la distribuzione del prodotto sul territorio nazionale per la successiva dispensazione a uso umano, dietro presentazione di prescrizione medica non ripetibile.

Leggi sull’argomento: Il Corriere della Sera e la marijuana che fa male

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