“Me ne frego della liturgia”, Ignazio La Russa difende le sue celebrazioni per il “compleanno” del MSI

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-29

Il Presidente del Senato tira dritto di fronte alle polemiche e sostiene di essere libero di difendere i suoi ideali

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Lo ha sempre fatto nel corso della sua carriera politica e anche oggi non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro. Nonostante le polemiche, nonostante la richiesta di dimissioni dall’incarico di seconda carica dello Stato. Ignazio La Russa, reduce dalla celebrazione social del MSI in occasione del 76° anniversario della nascita del partito di ispirazione fascista, sostiene di non esser stato redarguito dalla Presidente del Consiglio – e co-fondatrice, con lui e Guido Crosetto, di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni per quanto scritto sui social. E sostiene di essere libero di non rinnegare le sue idee.

Ignazio La Russa “se ne frega” delle critiche per le celebrazioni del MSI

In un colloquio con Fabrizio Roncone, pubblicato quest’oggi su Il Corriere della Sera, il Presidente del Senato risponde alle critiche mosse dal centrosinistra, soprattutto sul fatto che la seconda carica dello Stato dovrebbe essere super partes (dentro e fuori dall’Aula) e non incline a celebrazioni “politiche” come l’anniversario della nascita di un partito nato dalle ceneri del fascismo e della mussoliniana Repubblica Sociale di Salò. E lo fa a modo suo:

“Me ne frego della liturgia! La verità è che, quando esprimo le mie idee, rosicano. Ripeto: se avessero voluto uno solo per dirigere il traffico dell’aula di Palazzo Madama, avrebbero potuto eleggere un semaforo. Io non rinuncio, e non rinuncerò mai, al mio pensiero”.

Ma a votare per il suo incarico di Presidente del Senato è stato il centrodestra (più qualche franco tiratore delle opposizioni, mai individuato). Dunque, la sua nuova vita da seconda carica dello Stato non è dipesa dal centrosinistra e dal M5S, ma soprattutto dalla stessa maggioranza parlamentare che sostiene il governo Meloni. Quindi, il centrodestra. Nella stessa intervista, Ignazio La Russa poi ribatte al giornalista che gli ricordava come il fondatore del MSI – Giorgio Almirante – fosse un grande sostenitore del razzismo e delle leggi razziali di epoca fascista.

“Però poi Almirante riconobbe l’errore. E fondò un partito che ha eletto capi di Stato, sostenuto la democrazia”.

Quindi, secondo La Russa Almirante fece un passo indietro e divenne un forte sostenitore della democrazia fondata sulla Costituzione (antifascista).

(foto IPP/zumapress)

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