MDMA nelle acque reflue

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-27

La quota di MDMA trovata nelle acque reflue nell’ambito di un’inchiesta sui laboratori clandestini dell’Olanda che “cuociono” la sostanza che è il principio attivo dell’ecstasy tra il Brabante e il Limburgo, nel Sud dell’Olanda

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Qualche tempo fa il gruppo europeo SCORE, in associazione con l’agenzia europea delle droghe (EMCDDA) ha analizzato le acque reflue di 56 città europee in 19 Paesi nel marzo 2017 ed ha analizzato i consumi di droghe dei loro abitanti. Lo studio ha analizzato i campioni giornalieri di acque reflue nei bacini di raccolta degli impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP) per il periodo di una settimana. Le acque reflue provenienti da circa 43 milioni di persone sono state analizzate per tracciare quattro droghe illecite: anfetamina, cocaina, MDMA (ecstasy) e metanfetamina.

Il Corriere della Sera pubblica oggi un’infografica che riepiloga la quota di MDMA trovata nelle acque reflue nell’ambito di un’inchiesta sui laboratori clandestini dell’Olanda che “cuociono” la sostanza che è il principio attivo dell’ecstasy tra il Brabante e il Limburgo, nel Sud dell’Olanda, alla«triplice frontiera» con Belgio e Germania.

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MDMA nelle acque reflue delle città europee (Corriere della Sera, 27 febbraio 2019)

La maggior parte delle città che hanno osservato forti aumenti delle tracce di MDMA nel periodo 2011-16 hanno registrato un trend di stabilizzazione nel 2017.
Le quantita’ di anfetamina rilevate nelle acque reflue variavano considerevolmente, con i livelli più alti riportati nelle città del nord e dell’est dell’Europa. L’anfetamina è stata trovata a livelli molto più bassi nelle città del sud dell’Europa. Quando sono stati esaminati i modelli settimanali di consumo di droghe, i livelli di cocaina e MDMA (ecstasy) sono aumentati bruscamente nei fine settimana nella maggior parte delle città, mentre l’uso di anfetamine sembra essere distribuito più uniformemente durante la settimana.

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