Cosa c’è nel maxiemendamento alla manovra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-22

Saldo e stralcio per le cartelle esattoriali dal 2000 al 2017, taglio dei fondi alle vittime del femminicidio, assunzioni nelle università posticipate a dicembre e rinvio della Bolkestein per fare un favore agli stabilimenti: ecco come il governo gialloverde fa quadrare i conti con l’Europa

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Il governo ha finalmente presentato il maxiemendamento alla manovra e ha chiesto la fiducia. L’esame della Camera è per ora programmato per il 28 e il 29 dicembre. Ecco un riassunto dei contenuti del maxiemendamento.

Manovra, il maxiemendamento al Senato

Alle vittime del femminicidio andranno più fondi ma solo per 5 milioni, anziché i 12 inizialmente ipotizzati. Nel maxiemendamento alla manovra viene infatti recepito l’emendamento della Lega che dà più risorse a chi ha subito violenze domestiche ma ritocca, al ribasso le cifre. Restano i 2 milioni per le borse di studio per gli “orfani di crimini domestici” mentre si riducono da 10 a 3 milioni i fondi a sostegno delle famiglie affidatarie. Le assunzioni a tempo indeterminato nelle università vengono invece posticipate al primo dicembre 2019. Esclusi dallo stop i ricercatori che potranno essere assunti come professori associati nel corso del prossimo anno. Sono rinviate invece al 15 novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminato presso la Presidenza del Consiglio, i ministeri, gli enti pubblici non economici e le agenzie fiscali.

pensionati reddito di cittadinanza
I numeri dei sindacati sul taglio alle pensioni (La Repubblica, 22 dicembre 2018)

Arriva però un fondo contro la diffusione dell’uso delle sostanze stupefacenti, le tossicodipendenze e le alcooldipendenze con sette milioni nel triennio. Arriva anche un fondo ad hoc da 5 milioni nel 2019, istituito al Mit, per “l’accessibilità e la mobilità delle persone con disabilità”. Nel maxiemendamento alla manovra il governo ha così recuperato, attraverso un emendamento di Forza Italia a firma Bernini, la proposta dell’ex 5 Stelle Matteo Dall’Osso che alla Camera si era battuto per ottenere un fondo specifico per la mobilità e alla fine, “deluso” per la bocciatura del suo emendamento, aveva deciso di lasciare il Movimento per approdare proprio a Forza Italia.

Il raddoppio dell’IRES per gli enti no profit

Autorizzata la spesa di 25 milioni per il 2019 e 40 milioni per rispettivamente 2020, 2021 e 2022 al fine di “potenziare e accelerare il programma di riqualificazione energetica degli immobili della Pubblica amministrazione centrale”. Ma il maxi fondo per gli investimenti da 9 miliardi in tre anni previsto dalla manovra diventa un mini fondo da 3,6 miliardi nel triennio. Nel 2019 il fondo istituiti presso il Mef ammonta ora a 740 milioni di euro (contro i 2.750 della versione originaria), nel 2020 a 1.260 milioni (da 3.000 milioni) e nel 2021 a 1.600 (da 3.300). In totale il taglio è di 5,4 miliardi.

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Il blocco delle assunzioni negli uffici pubblici (Fonte)

C’è anche il raddoppio dell’Ires per gli enti del no profit nelle misure confermate dal governo. La cancellazione dell’agevolazione (che prevedeva un dimezzamento dell’aliquota al 12%) fa tornare l’Ires al 24% per enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza; istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione senza fini di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali. Rientrano nello stop all’agevolazione anche gli istituti autonomi per le case popolari.

Il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2017

Per chi versa in “grave e comprovata situazione di difficoltà economica” determinata in base all’Isee non superiore a 20mila euro, possono “essere estinti i debiti” affidati all’agente di riscossione tra 2000 e 2017 e “derivanti dall’omesso versamento di imposte” o di contributi previdenziali per le casse previdenziali professionali o alle gestioni dei lavoratori autonomi dell’Inps “con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento”. L’estinzione avviene pagando il 16% con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee tra 8.500 e 12.500, il 35% con Isee superiore a 12.500. Pagamento senza interessi e sanzioni in unica soluzione entro il 30 novembre 2029 o con cinque rate.

legge bilancio 30 miliardi
Le clausole IVA negli ultimi anni (Il Sole 24 Ore, 21 dicembre 2018)

Per la valorizzazione degli immobili pubblici da dismettere sarà possibile cambiarne la destinazione d’uso e procedere con interventi edilizi. Saranno ammissibili interventi edilizi “in via diretta”, consentendo gli stessi interventi permessi “dagli strumenti urbanistici per le zone territoriali omogenee all’interno delle quali ricadono gli immobili” da valorizzare. La norma aveva suscitato diverse polemiche ed era stata ribattezzata dai Verdi “norma sfascia centri storici”.

I tagli all’editoria

Resta la norma proposta dai 5 Stelle che prevede una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022. Nel dettaglio, nel 2019 il taglio alle imprese editrici riunite come cooperative dei giornalisti sara’ del 20% nella parte eccedente il contributo di 500.000 euro, percentuale che sale al 50% nel 2020, al 75% nel 2021 fino al 100% nel 2022. Sale all’1,40% (dall’1,25%) l’aumento del Preu, il prelievo erariale unico, sugli apparecchi per il gioco. La percentuale destinata alle vincite (pay-out) passa dal 69 al 68% e dall’84,5 all’84%. Confermato l’aumento dell’imposta unica dovuta sui giochi a distanza (che dal 20% passa al 25% del margine), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (che dal 18% passa al 20% del margine) e a distanza (dal 22% al 24%) e sulle scommesse simulate (dal 20% al 22%).

come cambia manovra del popolo
Come cambia la manovra del popolo (Corriere della Sera, 21 dicembre 2018)

Nella manovra c’è anche una flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni che scelgono il Sud. L’imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria con aliquota del 7%, si applica per cinque periodi d’imposta ed è rivolta a coloro che scelgano di trasferire la loro residenza, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti delle Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Confermata anche la stretta per gli Ncc ma si amplia la deroga prevista per il rientro in rimessa. Oltre ad ampliare gli ambiti territoriali di operatività degli Ncc da comunali a provinciali e stabilire che l’inizio del servizio potesse avvenire senza il rientro in rimessa quando sul ‘foglio di servizio’ siano registrate, sin dalla partenza, più prenotazioni oltre la prima con partenza o destinazione all’interno della provincia o dell’area metropolitana in cui ricade il territorio del Comune che ha rilasciato le autorizzazioni, si prevede che l’inizio di un nuovo servizio possa avvenire senza il rientro in rimessa anche quando e’ svolto in esecuzione di un contratto concluso in forma scritta tra il vettore e il cliente, con una durata superiore a 30 giorni, da tenere a bordo ed esibire in caso di controlli.

L’ecotassa e gli eco-incentivi

Per quanto riguarda l’ecotassa, l’imposta sarà di 1.100 euro per l’acquisto di una nuova auto con emissione comprese tra 161 e 175 CO2 g/Km. Si passa a 1.600 euro per la fascia 176-200, a 2.000 euro tra 201 e 250 e a 2.500 euro oltre 250. Sale da 45.000 a 50.000 euro il limite al di sotto del quale scatteranno gli eco-incentivi per l’acquisto di automobili poco inquinanti, ibride o elettriche. In via sperimentale, a chi acquista un veicolo, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia, dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021, è riconosciuto un bonus. Per l’elettrico il contributo è di 6 mila euro (emissioni tra 0 e 20 CO2 g/km) se si rottama contemporaneamente un veicolo euro 0, 1, 2, 3, 4 e di 4 mila euro senza rottamazione. Per l’ibrido, emissioni tra 21 e 70, gli incentivi passano a 4 mila euro (con rottamazione) e 1.500 (senza).

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Ecotassa, le modifiche (La Stampa, 18 dicembre 2018)

Arriva l’imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni. Per fronteggiare “l’emergenza” delle buche nel manto stradale di Roma arriveranno 75 milioni di euro nel triennio e sarà possibile impiegare l’esercito. La norma, proposta dai cinque Stelle e dichiarata inammissibile dalla Commissione Bilancio del Senato, rientra nel ‘maxi’ nella versione riformulata. Autorizzata anche la spesa di 5 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradali.

Il no alla Bolkestein

Saranno estesi anche al 2020 gli sconti per l’acquisto dei seggiolini dotati di dispositivo antiabbandono. Lo stanziamento previsto è di un milione di euro per il 2019 e un milione per il 2020. Proroga per i prossimi 15 anni delle concessioni demaniali marittime in atto e in scadenza il 31 dicembre 2020. Si evita così la messa la bando nel 2020 degli stabilimenti come previsto dalla direttiva Bolkestein. La norma presentata dalla Lega apre la strada a una possibile procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Prevista l’emanazione di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per fissare principi e criteri dell’assegnazione delle concessioni sulle aree demaniali marittime.

EDIT: Viene stralciata dalla manovra, in quanto priva di coperture, la norma che riguarda gli Ncc. Lo annuncia il sottosegretario Massimo Garavaglia in commissione al Senato: “Da un’analisi sul comma 160bis, il governo ha fatto una valutazione: potrebbe comportare costi aggiuntivi e quindi una scopertura. Per questi motivi il governo ne chiede uno stralcio. Rivedremo il tema successivamente”.

Leggi sull’argomento: Manovra, perché il maxiemendamento non arriva in Senato

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