Mattia Santori: la Sardina che “fa affari con l’immigrazione”, anzi no

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-01-13

Il Giornale va oggi all’attacco del leader delle Sardine Mattia Santori per una frase detta a Mezz’ora in più e che riguarda l’associazione bolognese Vicini d’Istanti. Sconvolto dalla perturbazione economica e dagli effetti che questi decreti hanno causato alle cooperative impegnate nel sociale («Abbiamo una cooperativa sociale che per noi ha costruito le famose sardine …

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Il Giornale va oggi all’attacco del leader delle Sardine Mattia Santori per una frase detta a Mezz’ora in più e che riguarda l’associazione bolognese Vicini d’Istanti.

Sconvolto dalla perturbazione economica e dagli effetti che questi decreti hanno causato alle cooperative impegnate nel sociale («Abbiamo una cooperativa sociale che per noi ha costruito le famose sardine solidali…»), Santori ha illustrato i guasti della stagnazione salviniana, la scomparsa di numerosi posti di lavoro: «Faccio l’esempio di questa cooperativa e dei loro lavoratori assunti. Con questi decreti sono stati costretti ad andare via perché sono venuti meno il permesso di soggiorno e le garanzie di rimanere. Adesso fanno parte di quel mare, il mare di quelli che sono diventati invisibili».

Si noti che in prima pagina il quotidiano di Sallusti scrive questo:

mattia Santori 1

Ma poi nell’articolo cambia completamente interpretazione:

(Santori) Faceva riferimento all’associazione bolognese Vicini d’Istanti nata nel 2017 per favorire l’integrazione dei richiedenti asilo, associazione che collabora, a sua volta, con la cooperativa Arca di Noè (109 dipendenti), impegnata nel sociale, ma che gestisce anche birrifici, ristoranti, impianti fotovoltaici con ricavi dichiarati nel 2018 (leggiamo dal loro bilancio) per oltre sei milioni di euro.

mattia santori

Non si vuole dire,come banalmente troppi scrivono, che le cooperative che lavorano con i migranti siano tutte caverne di profitti e magazzini di carne umana. E però, da Santori, che venne spinto a furor di piazza, era quella di SanGiovannia Roma, e coperto di fischi, a mutare la richiesta(«Chiediamola modifica. Piano, piano! Avete ragione, non la modifica, ma l’abolizione dei decreti sicurezza…») ci si attendeva la domanda di abolizione per disumanità,anziché la cancellazione per rilanciare il Pil, l’accoglienza come capitale.

Seguendo la stessa logica, si potrebbe dire che al Giornale schifano i lavoratori e i posti di lavoro. Se questa fosse una logica, ovvio.

Leggi anche: Se il PD cambia il nome ma non il decreto sicurezza Salvini vincerà sempre

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