Baci e abbracci tra Salvini e Meloni, ma cosa c’è dietro la pace sul palco a Verona?

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-10

Matteo Salvini e Giorgia Meloni insieme sul palco a Verona per la candidatura di Federico Sboarina: ma tra i due in ballo c’è la leadership di un centrodestra spaccato

article-post

Oltre all’incontro per definire la strategia – naufragata – per l’elezione del Presidente della Repubblica, Salvini e Meloni non si rivedevano dal vertice dei leader di centrodestra ad Arcore a maggio: lo hanno fatto ieri sul palco di Verona, per lanciare la candidatura congiunta del sindaco uscente Federico Sboarina. L’uscita comune, chiesta dal leader della Lega, è stata annunciata soltanto un paio di giorni fa: possibile che le frizioni tra i due leader, che sul palco si sono lasciati andare a grossi abbracci e cenni d’intesa, abbiano inciso.

Baci e abbracci tra Salvini e Meloni, ma cosa c’è dietro la pace sul palco a Verona?

Appena 4 giorni fa il segretario del Carroccio aveva redarguito la “presunta” alleata: “Io lavoro per unire, ma in qualche comune Fratelli d’Italia ha scelto di dividere il centrodestra e andare da solo. Mi auguro che siano errori di percorso, conto che nei prossimi mesi il centrodestra governi insieme”. Parole alle quali Meloni aveva risposto parlando di una “lettura distorta”. A Verona a dire il vero a distaccarsi dalla scelta del candidato è stata Forza Italia, che sostiene Flavio Tosi, già sindaco leghista e candidato civico. Quello andato in scena sul palco è un tentativo di mostrarsi uniti in vista delle prossime elezioni politiche, visto che – come ha detto Salvini – “tra un anno, insieme agli amici di Forza Italia, governeremo l’Italia”.

FdI avanti, Salvini ha una spiegazione

Ma in ballo c’è la leadership della coalizione, blindata dall’accordo interno del “chi prende un voto in più indica il premier”. E in questo momento, Meloni è davanti. Una spiegazione, Salvini, ha provato a darsela: “Giorgia ha scelto la via dell’opposizione e questa legittima scelta nel breve periodo paga più che stare al governo con Letta, Renzi e Conte. Ma io la Lega all’opposizione che cresce nei sondaggi e lascia campo libero alla sinistra per aumentare le tasse non l’ho voluta”. Lo diceva meno di una settimana fa, della stessa persona con la quale oggi si mostra trionfante e sereno.

Potrebbe interessarti anche