Matteo Salvini e la Lega che vuole uscire dall’euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-08

Salvini ha provato a chiarire il suo pensiero dicendo di non volere «nessuna uscita dall’Euro o dall’Europa». Purtroppo la sua storia recente rende difficile credergli. Per anni Salvini ha fatto campagna elettorale con lo slogan “Basta Euro”

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Ferdinando Giugliano su Repubblica oggi racconta le due leghe di Salvini: ce n’è una che rappresenta le istanze più tradizionali del Carroccio. Questa Lega è interessata ad aumentare il deficit pubblico per ridurre il carico fiscale, ma non è disposta a far salire in maniera eccessiva lo spread o ad abbandonare l’euro. E poi ce n’è un’altra, che invece vuole uscire dall’euro

La seconda ala, invece, è quella sovranista, che vede l’euro come il principale problema economico dell’Italia, e l’uscita dalla moneta unica come condizione necessaria per la ripresa. Questa fazione, che non ha espresso figure di rilievo nel primo governo Conte, è convinta che l’Italia debba approvare leggi di Bilancio decisamente espansive per rilanciare l’economia, non vede lo spread alto come un problema, ed è disposta ad andare allo scontro con la Commissione Europea, anche ipotizzando — se non addirittura auspicando — la possibilità di una cosiddetta “Ital-exit”.

La polemica sul fondo salva-Stati (Mes) ha riportato prepotentemente sulla scena l’ambiguità della Lega sulla moneta unica. Il partito di Salvini sta raccogliendo questo weekend le firme contro una possibile riforma del Mes, perché la ritiene pericolosa per l’economia italiana, e per l’abolizione tout court del fondo — una mossa che ha senso soltanto se si vuole abbandonare l’euro. Al netto dei cambiamenti di cui si discute, il Mes è essenziale per il buon funzionamento della moneta unica. Senza questo meccanismo, la Banca Centrale Europea non potrebbe acquistare i titoli di Stato di un Paese in crisi, e l’euro ritornerebbe ai giorni bui della crisi del debito sovrano di inizio decennio.

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Se ci dovessero essere nuove elezioni e Salvini dovesse diventare primo ministro, quale sarà la sua politica economica? Riprenderà con la linea pragmatica seguita nel primo governo Conte? Osi scontrerà con mercati e Commissione Europea, anche a costo di tornare alla lira?

Salvini ha provato a chiarire il suo pensiero dicendo di non volere «nessuna uscita dall’Euro o dall’Europa». Purtroppo la sua storia recente rende difficile credergli. Per anni Salvini ha fatto campagna elettorale con lo slogan “Basta Euro”. Il programma della Lega per le elezioni del 2018 auspicava un ritorno alla Comunità economica Europea precedente al trattato di Maastricht e prometteva di cercare partner per ottenere un’uscita concordata. Se Salvini ha cambiato davvero idea sull’euro, deve spiegarlo in maniera chiara.

In alternativa, è legittimo pensare che lui ne condivida le istanze. Molti investitori ritengono l’uscita dall’euro un’ipotesi talmente pericolosa da preferire vendere anche in presenza di un minimo rischio. L’Ital-exit comporterebbe un tentativo immediato di ridenominazione dei titoli di Stato nella nuova valuta, che si deprezzerebbe sicuramente nei confronti dell’euro. L’Italia subirebbe uno shock economico iniziale che avrebbe delle conseguenze sul valore dei titoli azionari delle sue aziende.

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