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L’impresa di Salvini che riesce a infilare la Fornero anche nel lamento per le critiche sul viaggio a Mosca | VIDEO

neXtQuotidiano 03/06/2022

Matteo Salvini a Dritto e Rovescio si lamenta di chi lo ha attaccato per aver pianificato un viaggio a Mosca e si chiede cosa abbiano fatto per la pace Elsa Fornero e Roberto Saviano, un’economista e uno scrittore

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“Tanti nemici tanto onore”, avrebbe potuto dire ieri sera Salvini, dopo aver già citato Mussolini nel messaggio di auguri per la Festa della Repubblica. E ne ha menzionati diversi, dei suoi nemici, durante la puntata di ieri di Dritto e Rovescio. Si parlava delle critiche che gli erano state mosse per aver organizzato un viaggio a Mosca contro il parere del governo: “Se devo portare al tavolo i russi, con chi cacchio devo parlare, se non con i russi. Io voglio sapere i Letta, i Renzi, Fornero, Saviano, che mi hanno attaccato. Voi, cosa state facendo per la pace? Io ci metto la mia faccia, bella o brutta che sia. Voi che criticate stando comodi seduti a casa, cosa state facendo per tornare alla pace?”.

L’impresa di Salvini che riesce a infilare la Fornero anche nel lamento per le critiche sul viaggio a Mosca

Se fino a Letta e Renzi il discorso può avere una sua logica, visto che si tratta di politici in grado di orientare il pensiero di diverse persone, non è chiaro l’attacco a Fornero e Saviano, se non per una vendetta personale. Salvini cosa si aspetta faccia per la pace un’economista? Cosa può fare uno scrittore e giornalista se non il suo lavoro, raccontare la verità sugli orrori commessi dai russi in Ucraina per consentire alla gente di farsi un’idea sulle parti in causa.

Salvini ha poi attaccato il presidente degli Stati Uniti: “Se invece di Biden, ci fosse Trump non penso che saremmo arrivati in questa situazione. Quando vincono i Repubblicani viviamo anni di pace, quando vincono i democratici partono le bombe”. E quando il conduttore gli ha chiesto: “Ma lei in questo governo come ci si trova? Ha il rimorso di non esser rimasto all’opposizione?” ha risposto che lui con il Partito Democratico “c’entra men che zero” e che se dopo le elezioni politiche dovesse formarsi un governo di centrodestra la priorità della Lega sarebbe – ancora una volta – la pace fiscale, “azzerando le cartelle di Equitalia”.

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