Matteo Richetti e la storia del ricovero “favorito” all’Umberto I

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-06-01

Il 3 aprile scorso il senatore del Partito Democratico Matteo Richetti è stato ricoverato all’Umberto I dopo essere stato investito da un furgoncino. Richetti è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso. Un infermiere della stessa struttura in servizio quel giorno ha presentato un esposto. Stando a quanto ricostruito, il percorso seguito in ospedale da …

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Il 3 aprile scorso il senatore del Partito Democratico Matteo Richetti è stato ricoverato all’Umberto I dopo essere stato investito da un furgoncino. Richetti è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso. Un infermiere della stessa struttura in servizio quel giorno ha presentato un esposto. Stando a quanto ricostruito, il percorso seguito in ospedale da Richetti sarebbe stato anomalo, non tanto per il trattamento e per le cure ricevute al Pronto soccorso, quanto per il ricovero successivo in Terapia intensiva. Spiega oggi Repubblica Roma:

In sostanza si sostiene che l’ospedale abbia fatto una discriminazione nei confronti degli altri pazienti che stazionavano nella “piazzetta”, la sala attigua al pronto soccorso dove le persone già visitate e stabilizzate aspettano sulle barelle, anche giorni, per poi essere ricoverate nei vari reparti. Nell’esposto viene ipotizzato il reato di abuso d’ufficio, per aver i medici procurato un danno ai pazienti del Pronto soccorso in attesa di un letto ma con patologie più gravi di quelle del senatore — il quale “a chiusura della cartella clinica di Pronto soccorso gli veniva raccomandata un’osservazione precauzionale”, riporta l’atto.

MATTEO RICHETTI

In particolare si fa cenno alla condizione di una donna che da quattro giorni aspettava il ricovero ma era bloccata in pronto soccorso, nonostante una diagnosi di «trauma toracico chiuso con versamento pleurico massivo e frattura degli archi posteriori dalla IV alla X costa di destra (scomposte dalla IV alla VIII) e crisi iperglicemica”. «Magari per tutti le cose andassero così. Arrivato in codice rosso, ha fatto gli esami, tac e quant’altro e poi è stato ricoverato in Terapia intensiva — ha spiegato l’infermiere — Richetti, ovviamente, non si è reso nemmeno bene conto. “Ero intubato, non ho deciso nulla. E dopo un giorno ho lasciato libero quel letto”, precisa Richetti.

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