Matteo Renzi e la vera storia della disoccupazione in calo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-30

Finalmente il premier ritrova la voce nel giorno dei dati sulla disoccupazione. Ma…

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Ma allora non ha qualcos’altro da fare ogni giovedì. I più attenti di voi si saranno accorti che Matteo Renzi di solito non twitta, non parla, non si vede e non si sente quando escono i dati sull’occupazione dell’Istat. Era sparito il mese scorso, era sparito in quello precedente e così via. Oggi però Renzi ha ritrovato la voce su Twitter. L’occasione è il fatto che l’Istat ha pubblicato dati finalmente positivi sull’occupazione. In particolare, Renzi si vanta del fatto che a dicembre l’Istat ha contato 100mila posti di lavori più in un mese.


MATTEO RENZI E L’OCCUPAZIONE: COSA DICE L’ISTAT
Ma Matteo, sicuramente a causa della fretta nel twittare, si è dimenticato di aggiungere una frase che spiega con molta chiarezza cosa è successo a dicembre. Un peccato, visto che la frase stava nel comunicato dell’Istat:
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A novembre e a dicembre si erano persi 50mila posti di lavoro al mese. Insomma, le cose sono due. O il governo non ha alcun merito nella crescita dell’occupazione, e allora è inutile attribuirseli. Oppure, il recupero dell’occupazione a dicembre GRAZIE AL GOVERNO RENZI è da rapportarsi al crollo avuto in ottobre e in novembre PER COLPA DEL GOVERNO RENZI. Insomma, anche stavolta Renzi – come in occasione del decreto fiscale –  ci ha salvato dai nefasti effetti del governo Renzi. Fiuu, per un pelo. Si attendono poi quelli che diranno che la crescita di dicembre è merito del Jobs Act (che è stato approvato a Natale, i decreti attuativi sono di gennaio, manca ancora l’ok delle commissioni).
 
I NUMERI DELL’OCCUPAZIONE
Sempre l’Istat ci informa poi che su base annua la crescita di posti di lavoro è di 109mila unità. Chiudendo così definitivamente l’equivoco sulla balla dei 150mila posti di lavoro propagandata dal premier e dai suoi ascari in qualsiasi trasmissione televisiva fosse a tiro. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di disoccupazione a dicembre scende al 12,9%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali in termini congiunturali. Il calo osservato nell’ultimo mese, spiega l’Istat (e questa invece è una vera buona notizia), è il primo segnale di contrazione della disoccupazione dopo un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell’anno. Rispetto ad un anno prima il tasso di disoccupazione è in aumento di 0,3 punti percentuali.
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Infine, il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente; anche a novembre l’inattività aveva registrato un’analoga crescita, dopo il calo avviatosi nel mese di aprile. Su base annua l’inattività si mantiene in calo dell’1,9%.Il tasso di inattività, pari al 35,8%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e diminuisce di 0,6 punti su base annua.

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