“Mario” ha ricevuto (a sue spese) la strumentazione e il medicinale per il suo suicidio assistito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-16

Sarà la prima persona, in Italia, ha legalmente potuto scegliere il suicidio medicalmente assistito. Ma per acquistare il necessario è servita una raccolta fondi perché lo Stato, in assenza di una legge, non paga

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Pochi giorni dopo la morte – dopo esser stato costretto a optare per la sedazione profonda visto il disinteresse dello Stato nonostante le sentenze della Consulta – di Fabio Ridolfi, l’Associazione Luca Cascioni ha annunciato di essere entrata in possesso e di aver consegnato a “Mario” – nome di fantasia per proteggere la privacy del cittadino – tutta la strumentazione necessaria per procedere con la sua volontà – secondo quanto indicato proprio dalla Corte Costituzionale – di porre fine alle sue sofferenze attraverso il suicidio medicalmente assistito. Ma i prodotti non sono stati pagati dallo Stato.

Suicidio assistito, “Mario” ha ricevuto il farmaco non pagato dallo Stato

“L’Associazione Luca Coscioni comunica di essere entrata in possesso e aver consegnato a Mario l’apparecchiatura e il farmaco ordinati da “Mario”, la prima persona che può legalmente scegliere il suicidio medicalmente assistito in Italia”, ha scritto questa mattina l’associazione sul proprio sito ufficiale. Ma lo Stato, anche in questo caso, è stato assente. Perché l’apparecchiatura e il medicinale necessario è stato pagato grazie a una raccolta fondi che, nel giro di pochi giorni, ha raggiunto la cifra necessaria (circa 5mila euro).

Un mancato pagamento e contributo – e l’Associazione Coscioni si è più volte rivolta al Ministro della Salute Speranza – sopperito dall’aiuto dei singoli cittadini, nonostante la sentenza della Consulta sul caso Cappato/Dj Fabo che aveva, di fatto, riconosciuto la pratica legale del suicidio medicalmente assistito in Italia. E lo stesso “Mario”, non appena ricevuta quella strumentazione, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi:

“Grazie a tutti per avere coperto le spese del “mio” aggeggio, che poi lascerò a disposizione dell’Associazione Luca Coscioni per chi ne avrà bisogno dopo di me. Continuate a sostenere questa lotta per essere liberi di scegliere”.

Libertà di scelta sancita da una sentenza che fa legge, mentre il Parlamento ancora è indietro. Ma i cittadini che hanno partecipato alla raccolta fondi hanno dimostrato che un Paese è in grado di essere civile. Molto più dei suoi rappresentanti politici.

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