Il ritorno trionfale di Jacobs, il campione “normale” che vuole ancora allenarsi con i bambini | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-10

Il campione olimpico dei 100 metri (oro anche con la staffetta 4X100) è sbarcato lunedì sera a Fiumicino. Il 23 settembre riconsegnerà la bandiera italiana nelle mani del Presidente della Repubblica

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Mantenere i piedi per terra è molto difficile, soprattutto per l’uomo più veloce del mondo. E Marcell Jacobs ci prova e ci proverà, sostenuto anche dal peso dei due ori olimpici (storici e inattesi) conquistato a Tokyo nei 100 metri piani e con la staffetta 4X100. Lunedì sera, all’aeroporto di Fiumicino, l’atleta simbolo dei successi ai Giochi e del medagliere da record per il nostro Paese è tornato in Italia ed è stato accolto come una star.

Marcell Jacobs è tornato in Italia, accolto come una star dall’affetto dei tifosi

“Io credo che sarà tutto nella normalità – ha detto Marcell Jacobs ai microfoni dei cronisti subito dopo esser atterrato all’aeroporto di Fiimicino -. Ho vinto due medaglie d’oro, ma io sarò lo stesso di sempre e tornerò al campo ad allenarmi. Anzi, mi farà più piacere se bambini e ragazzi attorno a me mentre mi alleno, per essere un po’ di esempio”. Parole non banali, perché l’effetto Olimpiadi, come da tradizione, potrebbe rinvigorire l’attenzione di molti giovani (come già accaduto in passato) nei confronti di discipline meno “mainstream” rispetto, per esempio, al calcio.

E dopo la “sbornia” per quell’incredibile e inattesa doppietta dorata olimpica, Marcell Jacobs si è goduto l’affetto delle persone che hanno atteso il suo ritorno (e anche quello degli altri atleti italiani) all’aeroporto di Fiumicino: “È Davvero incredibile trovare così tanta gente. La famiglia, gli amici e tutti quelli che mi hanno sostenuto. Senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono arrivato. Mia mamma ha sempre creduto in me, nei momenti difficili mi ha spinto per andare avanti, e l’oro individuale è il mio riscatto per quello che non ero riuscito a fare in passato. Per ora non ho realizzato quello che è successo, lo farò nei prossimi giorni. Come saranno? Non ho idea, ma cercherò di godermi quello che mi state regalando”. E la madre è stata una delle prime persona abbracciate al suo ritorno.

L’uomo più veloce (e felice) del mondo

L’ebrezza per l’impresa non è ancora passata, ma Jacobs dimostra di avere ancora fame di vittoria: “Io sono sempre lo stesso, anche se con un peso in più al collo, e tengo i piedi per terra. Penso già a un altro obiettivo e cerco sempre di alzare l’asticella. Dopo la finale vinta con 9.80, ho subito pensato: ‘Peccato non aver fatto 9.79’. In questa stagione ho ancora due o tre gare e voglio confermare quello che ho fatto. Poi ci sarà la prossima, con i Mondiali”. Prima della competizione iridata, però, c’è l’appuntamento al Quirinale – il 23 settembre – per la riconsegna della bandiera nella mani del Presidente della Repubblica. Quella bandiera che l’uomo più veloce del mondo ha sventolato nel giorno della cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo 2020.

(foto e video: da Eurosport)

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