La mamma indicata come “padre” nella carta d’identità voluta da Salvini

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-04-11

Succede anche questo nel paese in cui il ministro dell’Interno promette il taglio delle accise e la flat tax ma poi passa il tempo a giocare con i documenti. Nel 2015 viene stabilito che sulla carta di identità dei minorenni si metta la dicitura generica: “genitori”, prima dei due nomi e cognomi e non “madre e …

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Succede anche questo nel paese in cui il ministro dell’Interno promette il taglio delle accise e la flat tax ma poi passa il tempo a giocare con i documenti. Nel 2015 viene stabilito che sulla carta di identità dei minorenni si metta la dicitura generica: “genitori”, prima dei due nomi e cognomi e non “madre e padre”; il decreto voluto dal vicepremier Salvini e firmato dai ministri Tria e Bongiorno impone invece un ritorno al passato con “padre e madre” sulla carta di identità valida per l’espatrio. Il risultato lo racconta oggi a Repubblica:

«Mi chiamo Laura e mio figlio ora avrà una carta di identità per andare all’estero solo perché io ho mentito e gli ufficiali dell’anagrafe sono stati comprensivi. Per colpa della norma voluta da Matteo Salvini io non sono più la mamma di Edoardo, il bambino che ho partorito quattro anni fa. Perché mio figlio avesse documenti con sopra il nome dei suoi due genitori che lo hanno desiderato tanto a lungo, ho dovuto dire il falso: così ora sulla sua carta di identità c’è scritto che io sono suo padre, e mia moglie, che lo ha riconosciuto, la madre».

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Laura, quarantenne lombarda che, con moglie e figlio, abita in un comune dell’hinterland milanese, non vuole che si scriva il suo cognome o la città in cui vive con la sua famiglia da 12 anni.

Lei, Laura, risulta essere il padre di suo figlio?
«Sì, questa era l’unica soluzione perché Edoardo non fosse un bambino senza documenti, un ragazzino di serie b, da quando è entrato in vigore il nuovo decreto ministeriale. Viene infatti abolito il termine “genitori”, come si usava dal 2015, e si obbliga, nelle carte di identità valide per l’espatrio dei minorenni, a indicare in modo specifico i nomi e cognomi di padre e madre».

Perché si nasconde?
«Come tante coppie gay con figli adesso abbiamo paura che Salvini o chi per esso per guadagnare un pugno di voti modifichi le norme in modo che non possiamo più riconoscere i nostri figli. È assurdo: la politica è molto più indietro della società».

Non male, no?

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