Lunga vita alla Papessa Greta

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-09-30

Sicuramente il fenomeno di questi giorni è Greta Thunberg. Ha parlato all’ONU, è riuscita a far manifestare milioni di giovani in tutto il mondo, ha messo a centro dell’Agenda Politica mondiale i cambi climatici. Essendo appena 16-enne è un tantino ingenua e manichea,ma è come è giusto che sia. L’unica cosa per cui la si …

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Sicuramente il fenomeno di questi giorni è Greta Thunberg. Ha parlato all’ONU, è riuscita a far manifestare milioni di giovani in tutto il mondo, ha messo a centro dell’Agenda Politica mondiale i cambi climatici. Essendo appena 16-enne è un tantino ingenua e manichea,ma è come è giusto che sia. L’unica cosa per cui la si potrebbe criticare è che è riuscita ad organizzare una protesta globale per qualcosa di cui tutti, ma proprio tutti, si dicono a favore e che non presenta proposte concrete e fattibili. Infatti non è pensabile rinunciare al progresso: grazie alle tecnologia si sfamano, più o meno, 9 miliardi di esseri umani (ed è l’agricoltura intensiva la prima causa di emissione di CO2) e, sempre grazie alla tecnologia, in un secolo la vita umana è raddoppiata. Certo la tecnologia inquina, e si deve cercare di inquinare di meno, ma non si può rinunciarci dall’oggi al domani.

socci greta fridays for future -1

Detto questo, quale è la ragione del successo di Greta? Secondo me, due le possibili ragioni. La prima commerciale: si deve spingere l’Umanità a comprare nuovi status symbols. Cosa di meglio di prodotti che ci fanno pure sentire più buoni? Shopping e ambiente, binomio sicuramente vincente. Così si comprano le lussuose Tesla, si investe in edilizia biocompatibile, etc etc. Dubito che produrre cose nuove (anche se meno inquinanti) riduca, almeno nel breve-medio periodo, l’impatto ambientale. Però ha il vantaggio di aiutare ad accrescere la sensibilità ambientale fra le nuove generazioni. E questo è un grandissimo merito. La seconda è più filosofica. I tempi sono cambiati. Abbiamo un mondo globalizzato. Una ristretta élite che domina su masse di consumatori. La religione (al netto di altre considerazioni) è stata da sempre un ottimo strumento di controllo delle masse. Marx la chiamava per questo l’oppio dei popoli. Ora la religione Cristiana, sotto questo punto di vista, presenta un grave difetto. Gesù Cristo era un rivoluzionario vero e la religione Cristiana è costruita su basi molto impegnative: sul misticismo orientale (il culto egizio di Aton e quello ebraico di Jahweh), sulla filosofia greca e sull’etica romana. Non è una religione per nulla facile. Lo notò Dostoevskij nel racconto del Grande Inquisitore, dove scrisse la storia di un Gesù Cristo reincarnato nella Spagna di Torquemada e messo al rogo perché la sua religione non dà felicità, non è facile da seguire e richiede una continua messa in discussione di sé stessi. Nella società del terzo millennio non è più necessario che le masse siano colte: devono essere semplicemente dei consumatori. E la religione deve adattarsi a questo nuovo modo di essere. Quindi la Religione si deve basare su atti semplici, che non costano niente e che ci fanno sentire meglio.

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Cosa di meglio di un impegno per Madre Natura? In Italia il primo a capire le potenzialità del messaggio ecologico fu Celentano con i suoi sermoni ecologisti (il Ragazzo della via Gluck, Serafino, etc). In USA Al Gore ci ha costruito una carriera politica. Il binomio ecologia- politica è stato il cavallo di battaglia di Grillo. La Chiesa non è rimasta con le mani in mano. Papa Francesco si è adeguato cambiando la strategia di comunicazione: messaggi semplici new age, tipo quelli che si trovano nei baci Perugina, e gesti, a costo zero, molto apprezzati dai liberal (tipo pregare per il Governo Conte e rompere i sigilli del gas delle case occupate abusivamente). Ma Greta come testimonial di una nuova religione globale è la migliore fra tutti: giovane, donna, crede fermamente a quello che dice, efficace, ecumenica (piace indifferentemente ai giovani di destra e di sinistra), parla un linguaggio elementare che tutti capiscono, combatte per una causa che non ha (almeno sulla carta) oppositori. Rappresenta, in un certo senso, una religione low-cost, facile da seguire, adatta alla società liquida che viviamo. Greta rappresenterebbe dunque l’evoluzione dello spirito religioso nel terzo Millennio? Un’ipotesi un po’ azzardata, ma, sicuramente se si dovesse chiedere ai giovani di tutto il mondo, se preferiscono il messaggio di Greta a quello del Papa, la risposta sarebbe un plebiscito…Quindi lasciatemi concludere con un augurio di lunga vita alla Papessa Greta.

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