Luciana Volta: Bussetti e la nomina della fedelissima prima di lasciare il ministero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-25

Le scelte dei super dirigenti del Miur targati Lega. Nel mirino, in particolare, la promozione di Luciana Volta: guiderà l’istruzione in Liguria

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Quando c’è la crisi, insegna il manuale del politico sovranista, è meglio sbrigarsi a fare le nomine. Perché così si lascia qualche guaio al successore. E così il ministro Marco Bussetti, leghista, ha designato  una sua fedelissima alla guida della scuola in Liguria. Racconta oggi Repubblica:

La denuncia è partita ieri dalla testata specializzata Tecnica della scuola: «Nomine imbarazzanti». Un rush finale che provoca malumori e scatena boatos. I riflettori si accendono su Luciana Volta, 59 anni, avvocata, vice direttrice dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia da nove anni, conoscente di lunga data dello stesso ministro che è stato Provveditore a Milano. Hanno lavorato insieme in quegli anni.

La scelta di Bussetti aveva già fatto discutere quando era uscito il 16 luglio un decreto a sua firma per definire che, in caso di “conflitto di interessi”, le nomine le avrebbe firmate il suo capo dipartimento. Eccesso di prudenza? Fatto sta che la procedura delle nomine è andata avanti (manca solo il via libera della Corte dei conti) e si dice che proprio la designazione di Volta porti la firma del capo dipartimento del Miur Carmela Palumbo.

bussetti nomine

Un rapporto professionale, quello col ministro, che ora solleva motivi di opportunità. «Conoscere il professor Bussetti non credo sia una colpa. Invito tutti a guardare il mio curriculum» replica l’interessata. I titoli sono tutti giusti e abbondanti per ricoprire la poltrona di direttore generale dell’ufficio scolastico della Liguria vacante da un anno. «Perché tanto ritardo?» aveva chiesto in una interrogazione parlamentare il deputato di +Europa Alessandro Fusacchia. Ora le caselle sono completate nello scacchiere di viale Trastevere a tinta verde. A crisi, non prevista, in atto. Un’eredità che un nuovo ministro potrebbe congelare.

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